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VALUTAZIONI RELATIVE ALLE LINEE GUIDA PER IL BANDO EDISU 2012

Paolo Garbarino, rettore Università del Piemonte Orientale

Vercelli - "L’Università del Piemonte Orientale - spiega Paolo Garbarino, rettore Università del Piemonte Orientale - ha deciso di non aderire alla posizione critica assunta congiuntamente da Politecnico e Università di Torino circa le linee guida individuate dalla Giunta Regionale per l’erogazione da parte dell’E.Di.S.U. delle borse di studio relative all’anno accademico 2012-2013. Ciò è conseguenza di una riflessione attenta sulla situazione dei propri studenti e circa gli effetti che tali criteri comporteranno sugli equilibri del sistema universitario piemontese. L’Università del Piemonte Orientale registra con soddisfazione l’aumento del dieci per cento del numero di borse di studio dedicate ai propri studenti. Ciò costituisce un primo passo verso l’effettivo riconoscimento delle necessità peculiari del nostro Ateneo che, per localizzazione geografica e struttura organizzativa, sono diverse da quelle delle realtà accademiche torinesi. La scelta di porre il limite minimo della “media del 25” di voto per gli aventi diritto all’erogazione delle borse, pur introducendo principi di meritocrazia che possono anche creare dinamiche virtuose all’interno del corpo studentesco, potrà in futuro essere migliorata attraverso un confronto in seno al Comitato Regionale di Coordinamento delle Università piemontesi che tenga conto delle diversità oggettive che caratterizzano le diverse carriere accademiche. Come già evidenziato dal Senato accademico nei mesi scorsi e come chiesto in Comitato Regionale, il nostro Ateneo ritiene indispensabile, a maggior tutela degli studenti del Piemonte Orientale, una riformulazione del sistema di finanziamento del diritto allo studio attraverso la creazione di bandi separati, che tengano conto delle esigenze peculiari di ogni singolo ateneo, che si fondino su criteri meritocratici condivisi e che compensino l’oggettiva carenza di servizi offerti dall’ E.Di.S.U. nelle città di Alessandria, Novara e Vercelli. I servizi di mensa, le aule dedicate allo studio e il numero di posti nelle residenze universitarie, in poche parole gli strumenti concreti a garanzia del diritto allo studio, sono oggettivamente inadeguati alle necessità attuali e neppure comparabili con quelli offerti a Torino. Si devono, quindi, introdurre compensazioni, solo in parte ottenute con l’aumento del dieci per cento delle borse di studio,  che rispondano a principi di equità e di pari opportunità oggi parzialmente inespressi".