Orta - Il gemellaggio tra Lago d’Orta e Abruzzo, iniziato sui banchi di scuola oltre un anno fa, prosegue. Proprio il Cusio aveva ospitato alcuni studenti aquilani all’indomani del terremoto, quindi una significativa rappresentanza novarese aveva ricambiato la visita in segno di solidarietà. A distanza di tempo, il binomio Novara-L’Aquila si è rinnovato a tavola, all’hotel San Rocco di Orta San Giulio, da dove era partito. Cena a base di prodotti tipici delle due regioni, rivisitati da uno dei più grandi chef della cucina italiana, il campione di risotti Paolo Viviani, protagonista dell’ultima iniziativa conviviale de “La Chaine des Rotisseurs”, il sodalizio enogastronomico più antico del mondo. Risotto con burrata e polvere di capperi, lasagnetta di primo sale con pomodori e asparagi, mantecato di lucioperca con patate abruzzesi e, per finire, un delizioso budino d’autore con tanto di biscotto e di decorazioni. Il tutto rigorosamente a base di zafferano di Navelli, l’oro rosso della cucina italiana, il più ricercato dai buongustai. “Il nostro scopo – spiega il referente novarese de La Chaine des Routisseurs, Aurelio Tassi - è quello di divulgare la cultura della gastronomia e dell’amicizia. La tragedia del terremoto ci ha permesso di riscoprire una parte d’Italia che forse conoscevamo poco. Oggi, con questa piccola iniziativa, vogliamo dare un contributo simbolico alle micro-economie di quei territori”. Ospite del sodalizio che si ispira all’antica corporazione francese dei Rotisseurs (cuochi e rosticceri), anche una delegazione abruzzese guidata dal professor Marcello Capriotti, produttore di zafferano. “Siamo onorati di proseguire la collaborazione con il territorio novarese – dice Capriotti – commossi come sempre per l’ospitalità e per la grande solidarietà dimostrata sin dai primi momenti”. Soddisfatto anche l’executive chef dell’Hotel San Rocco Paolo Viviani, già protagonista di una grande cena di gala, organizzata oltre un anno fa nei locali di un istituto scolastico abruzzese. “A parte il valore professionale dell’iniziativa, per tutti noi conta l’aspetto umano – commenta Viviani – mi sono commosso ripensando al dramma vissuto dalla popolazione abruzzese, anche perché ho avuto modo di visitare quei luoghi subito dopo il sisma e so che ogni piccolo gesto di vicinanza può essere importante per ricominciare”.