Cureggio-Fontaneto d'Agogna - Grandi notizie per tutto il Novarese. Il primo riconoscimento di Slow Food in provincia di Novara, è stato assegnato alla Cipolla Bionda di Cureggio e Fontaneto. L'accordo è stato firmato nei giorni scorsi, con i rappresentanti del progetto dei Presidi italiani, coordinato da Slow Food Italia con il supporto tecnico scientifico della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Grazie all'impegno della Pro Loco di Fontaneto d'Agona, sempre attiva per sostenere le eccellenze del territorio, la Cipolla Bionda ha ottenuto il rinomato riconoscimento Slow Food (il 225esimo in tutta Italia) per questo gustoso gioiello della nostra terra.
La Pro Loco di Fontaneto (probabilmente la prima in Italia a ricevere la prestigiosa certificazione) fin dalla sua costituzione nel 2001, ha inteso il suo operare al servizio del territorio come esaltazione delle realtà produttive, la ricerca costante della qualità in campo enogastronomico e la promozione delle peculiarità novaresi, affinché una platea sempre più vasta si accorgesse dei tesori di “casa nostra”.
Accanto al filone enogastronomico consolidatosi negli anni, la Pro Loco nel 2009 ha creato Piemonte con gusto! Biblioteca dei sapori e delle tradizioni, un vero e proprio luogo fisico nato appositamente per raccogliere e divulgare tutto ciò che ha attinenza al nostro territorio.
La possibilità, quindi, di poter essere parte attiva nella riscoperta e nel rilancio di un prodotto oramai in via di estinzione come la Cipolla Bionda di Cureggio e Fontaneto, rappresenta per l'associazione un’occasione irrinunciabile per rafforzare e qualificare in maniera ulteriore la propria attività a favore delle Colline Novaresi.
Sabato 15 giugno, all’interno della rassegna enogastronomia FontanetoArteSapori, Piemonte con gusto!, verrà ufficialmente presentato il presidio della “Cipolla Bionda di Cureggio e Fontaneto”.
STORIA DELLA CIPOLLA
Cureggio è un paese con origini risalenti alla cultura di Golasecca (VII sec. a.C.), con ritrovamenti risalenti a civiltà celtiche e galliche. II nucleo abitativo risale a l periodo Romanico. Nel X secolo è un importante centro fortificato. Inizia a perdere d’importanza con la nascita di Borgomanero.
Essendo Cureggio collocata tra il Sizzone e l’Agogna la rende territorio ideale per l’agricoltura. Nel XIII secolo sono presenti 14 mulini e varie rogge derivate. E’ qui che trovano terreno favorevole vigneti, coltivazioni di cipolle e patate. E’ la cipolla delle cascine il prodotto di gran pregio che rende valore all’agricoltura locale. E’ storia che dalla Stazione ferroviaria di Cureggio fossero spedite le derrate agrarie, nel XVIII e XIX secolo fonte principale del reddito locale. Il timbro ferroviario apposto sulle casse delle merci ne qualificava il prodotto e di conseguenza aumentava il valore. La Cipolla, per forma, dimensioni e qualità era il prodotto di primaria importanza, conosciuta ed apprezzata anche al di fuori del territorio di produzione. L’avvento dell’industria e commercio, relega in secondo piano l’agricoltura ed i suoi prodotti, ma la qualità degli stessi è preservata dagli anziani consci dell’importanza e delle sue qualità. E’ un prodotto che ha dato tanto al loro territorio, non deve essere perso e dimenticato… Fa parte della loro vita e della loro storia. Per preservare la cipolla dai freddi inverni, gli anziani custodi della nostra cipolla, utilizzavano le foglie per preservare i bulbi dal freddo e proteggere le prime fasi di crescita. Lo zolfo proteggeva dalle malattie e rinvigoriva la crescita.
COME NASCE IL PRESIDIO
Avendo la fortuna di collaborare con gli studenti dell’Università delle Scienze dell’Alimentazione di Pollenzo, che sono ospitati presso l’agriturismo “La Capuccina” di Cureggio per praticare degli stages e preparare le tesi di laurea, si è approfittato di tale occasione per proporre, da parte di Gianluca Zanetta e Raffaella Fortina titolari dell’azienda, ad una studentessa americana, Anna Feldman del Maine, di presentare e dedicare una tesi di laurea alla Cipolla Bionda. La tesi verteva sul tema: “Come può nascere un presidio Slow Food da un semplice prodotto in via di estinzione”. Dopo aver con attenzione valutato l’idoneità e le caratteristiche speciali della Cipolla Bionda ci si è immediatamente resi conto che quella che poteva essere solo un’idea, si sarebbe potuta a breve trasformare ( con serio e duro lavoro ) in una fantastica realtà. La tesi è stata presentata con successo. Il lavoro capillare svolto e l’aiuto di attenti media ha fatto il resto. Il passo finale è stato quello, fatto da Gianluca e Raffaella di coinvolgere nel progetto un ente non a scopo di lucro, con provata esperienza enogastronomica del territorio, attivo e con volontà innovativa: la Pro Loco di Fontaneto d’Agogna. Ovviamente ideali ed intenti si fondono con naturale sincronia. Si è così potuto dare il via alla fase finale del progetto: “Regalare al nostro territorio ed ai suoi frutti l’importanza e la notorietà… rendergli ciò che ha dato ai nostri predecessori aprendo le porte ad un futuro altrettanto prospero”.