Novara - Continua a pieno ritmo la striscia di pareggi per il Novara Fc di mister Gattuso. Altro pari arrivato nei minuti finali, dopo una partita in cui si è dominato e in campo è parsa una sola squadra: appunto il Novara Fc. Lumezzane inesistente e spento, la sconfitta sarebbe stato l’epilogo più giusto. I piemontesi, dopo il gol del solito Bentivegna, creano diverse occasioni e si rivelano pericolosi. Ma, come sempre, manca il cinismo sotto porta. Infatti, come ribadito nell’intervallo ai microfoni di Radio Azzurra Fm, il risultato sarebbe potuto essere molto più ampio per quanto visto e offerto sul terreno di gioco; purtroppo non è andata così - e mi aspettavo, o meglio avrei sperato, che si sarebbe potuto chiudere subito il discorso partita, evitando nel finale errori già visti e reiterati. Ongaro ha avuto la palla decisiva, come Vihjamison a 5' dallo scadere, ma è mancata sempre la freddezza necessaria sotto porta. Se poi si aggiunge l’errore difensivo che ha causato l’eurogol di Podretti, la frittata è stata servita proprio su un piatto d’argento.
Disattenzioni che paghi care, in particolar modo quando meno te lo aspetti. Mister Gattuso a fine partita è apparso amareggiato in maniera evidente, tanto da sfogarsi con i giornalisti presenti.
Il succo del suo intervento è stato: i giocatori stanno dando il massimo, compreso lo stesso tecnico, che cerca di fare il meglio ogni settimana trovando soluzioni, ma i limiti ci sono e sono evidenti. Se poi delle figure si fanno influenzare dall’ansia o entrano male in gara nel momento del 'bisogno' si può fare poco e nulla...
Ragionamento legittimo e che potrebbe non fare una piega, peccato che Lo Monaco abbia chiesto unità alla piazza e maggiore impegno al team, soprattutto nei minuti in cui si prende sempre gol.
È anche vero che se la partita si fosse portata a casa, come anticipato dal selezionatore ex Como, a quest’ora eravamo già pronti con i titoli "giornata di festa al Piola con il Lumezzane dell’Airone Caracciolo, ma nel calcio vince chi segna di più". Oggi, ancora una volta, i gaudenziani non hanno sfruttato questa chance, rendendo sempre più utopica la possibilità di salvezza, visto che Vicenza e Triestina non sono due contendenti alla portata (almeno sulla carta).
Per questo comprendo perfettamente la frustrazione di Gattuso, ma le lamentele in questa “fase decisiva” stanno a zero.
Obiettivo: rimanere uniti fino alla fine del campionato. Una volta concluso si faranno le somme e ci si sfogherà se necessario. Non è mai stata messa in discussione la bontà d’animo e le dedizione che il sostituto di Buzzegoli ha messo da quando è entrato in carica. Senza questo cambio di marcia, dove il suo contributo è stato prezioso e lo è ancora, non saremmo oggi a parlare di salvezza o playout. Tenuto conto che, se la nave non avesse cambiato rotta nei tempi indicati, a quest’ora galleggiavamo con l’Alessandria nelle ultime due posizioni. Il merito quindi è di tutti: allenatore, nuova proprietà e tifo. Ma per raggiungere con successo l’obiettivo finale, bisogna fare gli ultimi sforzi. Sarebbe un peccato far crollare il castello costruito con una sconfitta ai playout, che vorrebbe dire retrocessione...
Nicolò Gentilcore