Novara - In Italia uno dei giochi di carte più popolari è senza dubbio la scopa. Dalle origini spagnole è arrivato sulla nostra penisola via mare approdando al porto di Napoli intorno al '700. Le regole sono molto semplici: si gioca con un mazzo da 40 di carte regionali in due, uno contro uno, o in quattro, due contro due; nel primo turno il mazziere ripone quattro carte scoperte sul tavolo e ad ogni turno ogni giocatore riceve tre carte in mano con le quali dovrà pescare le carte dello stesso valore presenti a terra che sia con un'unica carta o sommandone più di una. La semplicità delle regole ha fatto in modo che sia tra i giochi di carte più giocati anche solo per divertimento e non per ottenere premi in palio. Le poche e semplici regole fanno pensare che non possano esistere dei trucchi per vincere al gioco della scopa e che tutto si basi sulla fortuna, ma non è così.
La prima cosa che molti giocatori consigliano è di tentare di contare le carte, quindi affidarsi alla propria memoria, e anche se non è un consiglio sbagliato non è tutto, perché non è semplice tenere a mente le carte uscite senza usare accorgimenti o trick per aiutarsi. Di certo non guasta avere la Dea Fortuna dalla propria parte ma, nonostante le poche regole, nella scopa prevale il giocatore con più abilità e conoscenza di trucchi.
Per vincere quindi bisogna tenere bene a mente regole e assegnazioni dei punti e usarli a proprio vantaggio. Ad esempio, tra i primi accorgimenti da tenere a mente vi è sicuramente quello di evitare di lasciare sul tavolo carte con una somma di punti inferiore a 10, questo per impedire all'avversario di sommarle e ottenere scopa ripulendo il tavolo. E poi ancora, bisogna cercare di memorizzare le carte già uscite dal mazzo così da non lasciare sul tavolo determinate somme o singole carte importanti per fare più punti, come settebello, primera o denari.
Quindi senza dubbio, nel gioco della scopa, bisogna evitare di lasciare prese facili all'avversario, ad esempio se sul tavolo si lascia un 4 e un 3 daremo l'occasione all'altro giocatore di poter pescare un 7 facilmente. Se invece capita un turno con molte carte scoperte e l'avversario durante la sua presa non pesca niente, questa è un'ottima occasione per fare in modo che non prenda per tutto il turno delle tre carte che ha in mano, questo cercando di memorizzare le possibili combinazioni di punti così da lasciare le stesse e non permettergli prese.
A questi piccoli accorgimenti per cercare di ingannare l'avversario si aggiungono metodi per permetterci di capire anche le carte che ha in mano, quello più importante si gioca sul finale ed è il metodo del pari e dispari: se sommiamo il valore delle carte rimaste sul tavole con quelle che si hanno in mano potremmo avere due risultati, ovvero pari o dispari, se dovesse uscire somma pari l'avversario avrà in mano tre carte la cui somma è pari (3 carte pari o 2 dispari e una pari); se invece la somma esce dispari anche l'avversario avrà somma dispari (3 carte dispari o 2 pari e una dispari). Se assieme a tutto questo si riescono a ricordare man mano l'uscita delle carte, il gioco non ha più segreti.