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Addio Novara Calcio 1908...

Maurizio Ciniello (Ultras Novara) commenta la drammatica esclusione degli azzurri dal calcio professionistico per la prima volta in 113 anni di storia
Maurizio Ciniello (Ultras Novara)

Novara - Due chiacchiere con Maurizio Ciniello (Ultras Novara), personaggio molto noto nella tifosesia azzurra in curva, che abbiamo avuto l'onore di averlo come 'infiltrato' per Freenovara in Tribuna stampa nell'ultima drammatica stagione, conclusasi con l'esclusione del Novara Calcio dal professionismo, prima volta in 113 anni di storia. Ecco le impressioni, le parole e i commenti su quanto accaduto che, in tutta onestà, si poteva e si doveva evitare...

Puoi spiegare esattamente che cosa è successo e come si è arrivati a questo incubo? "Non ci vuole molto - attacca subito - basta ragionarci su; soluzione semplice, sparire dalla piazza, lasciare un proprio incaricato col compito di trovare quattro disperati a caccia di soldi facili, anche se molto pochi in realtà, perché da una squadra come la nostra, guadagni molto poco, ma a loro non interessa. Così si fanno gli affari: arrivi e porti via quel poco che c'è: questi sono capaci di mangiarsi anche le ossa, gli sciacalli sono più onesti. Passa il tempo e sempre più si capisce l'entità di questo delitto. Noi dobbiamo,  comunque,  essere onesti, uccidere il Novara Calcio non è stato difficile; una città che tutto sommato merita questo schifo, una parte della tifoseria che ancora ringrazia De Salvo per la serie A, senza rendersi conto che, in realtà, tutto è scaturito da lì: un enorme debito, la dirigenza incapace e un proprietario che, tutto sommato, contava come l'ultimo dei fattorini di Novarello". 

Come tifosi cosa avete organizzato appena saputo dell'esclusione? "Ieri notte, alla notizia definitiva della nostra fine la parte calda della tifoseria, l'unica degna a Novara, si è riunita a Novarello, non si sa bene a fare cosa, ma si sa: il cuore chiama e la testa risponde. Col passare degli anni mi sono sempre più reso conto che collegare la violenza allo sport è sbagliato, ma visto che in quello che combinano questi criminali di sportivo non c'è nulla, mi permetto di dire che nutro davvero sentimenti molto negativi verso certa gente... e non aggiungo altro".

E con i giocatori com'è andata? "A fatica un incontro c'è stato, ma solo con i giocatori, perché da contratto loro erano obbligati ad esserci; giocatori, prima timorosi, ma poi fiduciosi della non rabbia nei loro confronti, hanno accettato l'incontro, il tutto contornato da decine di poliziotti pronti a chissà cosa... Nel guardare alcuni giocatori e i tifosi negli occhi, si capiva il dramma da entrambe le parti, quello che da qualche anno è il nostro giocatore più importante prende la parola, è triste mentre ci spiega che, anche loro, sono stati presi in giro da questi balordi; non so esattamente se loro ne fanno un discorso puramente economico, certamente noi tifosi no: chilometri macinati e notti insonni, denunce, notti 'in gabbia' per questo stemma. Sono ormai troppi i personaggi che girano l'Italia a caccia di squadre da portare al fallimento, fregandosene delle conseguenze; non mi stancherò mai di condannare uno Stato ed una Politica che permettono tutto ciò". 

E ora che succederà? "Sta di fatto - conclude Ciniello - che dopo 113 anni la Novara calcistica saluta il professionismo, fra qualche anno potremo tornare ancora a certi livelli, in fondo non pagando quell'enorme debito ci saranno più soldi da investire, ma di certo non sarà più la stessa cosa. Passano gli anni e sarà sempre più difficile rimanere legati a questo calcio dopo una simile delusione; non posso neanche dirvi di vergognarvi, in fondo quello che ritengo, anzi riteniamo il vero colpevole non è altro che un procuratore fallimentare; nasce per distruggere i sogni..." 

Infine, che cosa ti senti di dire alla società e ai tifosi? "Semplicemente e amaramente addio Novara Calcio 1908, oggi non muori da solo, ci sono io che muoio con te".

Che altro aggiungere? Speriamo solo che gli esempi di Napoli, Fiorentina (in tempi passati) e Parma e Monza (recenti) siano di buon auspicio per i colori azzurri. Tutto il resto, come cantava Califano negli anni '70, è noia, solo grandissima noia...

Gianmaria Balboni