Novara - Si è chiusa un’annata drammatica per chi vive per quella maglia, non tutti speravano nei playoff, in tanti, me compreso, speravano finisse qui. Una metà classifica che, per come si erano messe le cose, è un risultato importante, al contrario dei tanto decantati risultati promessi dal nulla al comando, ma, nonostante la rabbia, le delusioni e le paure, la Curva Nord ha deciso di far sentire alla squadra la sua vicinanza. Troppe regole e norme varie impediscono un incontro tra tifosi e giocatori, una fila di transenne ci dividono, ma un bel gruppo di tifosi riesce a parlare col capitano Buba chiedendogli di essere il nostro capitano anche il prossimo campionato, mentre un messaggio altrettanto importante è stato lasciato all'interno dello stadio per Pablo, gli unici due che al momento hanno dimostrato di meritare i nostri colori. Al di là delle delusioni varie, quella che rimane alta è la paura del domani, forse si parla troppo del problema soldi, ma mettiamocelo in testa, ormai il calcio è questo: niente passione, niente tifo, niente gloria ma solo soldi; il calcio è un prodotto, molto spesso fallimentare ma troveremo sempre personaggi che cercano di arricchirsi alle spalle di chi combatte seriamente per questa maglia. L'ultima di campionato non è stata una semplice sconfitta ma, mi permetto di dire, un’enorme vergogna, che, pensandoci, rappresenta il trascorso di questi ultimi anni e parliamoci chiaro, se è vero che raggiunto il fondo si può solo risalire, questo è il momento. Anche se col Como l'inizio non è stato così drammatico, in quanto giocavano palesamente con i freni tirati, probabilmente per ordini di scuderia, visti gli ex non di poco conto, Gattuso in panchina e Ludi direttore sportivo, cacciati da Novara ma ancora legati alla tifoseria, ma il Novara ce l'ha messa tutta per farsi massacrare, un risultato senza la minima scusante. Solito schema imposto da chissà chi, oggi poco funzionale rispetto al solito; al 6’ prima occasione della partita con Malotti che tira dalla distanza e il giovane Bolchini respinge in corner; Bolchini che tra l'altro è un giovane novarese e, avendo iniziato il suo percorso nel Bellinzago, è forse l'unica soddisfazione della giornata calcistica. Al 12’ Lanini spizzica di testa un cross di Malotti, palla che esce di poco; al 16’ tiro centrale di Cicconi; al 20’ rigore per il Novara, Lanini viene sgambettato da Crescenzi, tira lo stesso Lanini, para Bolchini. Al 37’ bel tiro di Bovolon a pochi centimetri dal palo e al 42’ Walker impegna Lanni, ma al 44’ il Como la sblocca, Celeghin la insacca di testa da una punizione. Primo tempo che ci vede sotto, partita giocata a viso aperto dalle due squadre con il rigore sbagliato che pesa come un macigno.
Il secondo tempo inizia identico alla fine del primo: al 50’ raddoppio del Como, Walker la infila sul primo palo, al 69’ azione personale di Koffi che arriva al tiro ma Lanni para. Al 70’ tiro potente di Malotti alto, sempre al 70’ doppio cambio, entra Pablo in quella che, probabilmente, sarà la sua ultima partita nonostante un altro anno di contratto; in contemporanea l'ingresso in campo di Pellegrini, al suo esordio tra i professionisti. Al 77’ terzo gol del Como con Daniels, sarebbe bene finirla qui, ma il Como che si pensava già in vacanza non sembra essere d'accordo; al 91’ Ferrari infila Lanni per la quarta volta e al 93’ Vincenzi scatena il caos nella nostra area e fa il 5-0. Finisce così la stagione del Novara, senza playoff e direi giustamente, nonostante il buon girone di ritorno si può dire che questa è una stagione da cancellare.
Giornata strana, radio spogliatoio riferisce di una sconfitta volutamente cercata; un allenatore, forse, mai digerito da parecchi giocatori ha portato ad episodi talvolta imbarazzanti, una situazione inaccettabile visto che, da professionisti, ci aspettiamo serietà, ma sappiamo che nel calcio è merce rara, molto rara. Chiudiamo questo faticoso campionato con due certezze, la prima riguarda la situazione societaria, una vergogna in ogni senso, fatta di impreparazione totale, bugie ma soprattutto menefreghismo, la seconda va alla mia amata curva e alla mia amata maglia, uno stemma che comunque vada sarà sempre cucito sulla mia pelle, mai smetterò di dire che Amarti e l'immenso per me.
In questa ultima di campionato desidero ringraziare i miei due collaboratori Claudia e Marco e il giornale FreeNovara che mi dà la possibilità di raccontarvi il punto di vista di uno “fuori dai soliti schemi”.
Il Novara siamo noi, il resto non conta.
Maurizio Ciniello - Ultras Novara