Novara - Non è facile parlare di una partita non giocata, ok c'è lo stadio, ok c'è la squadra avversaria, ma manchiamo noi, 11 giocatori in campo con voglia paragonabile allo zero. Nessuno si è accorto che quella che sembra mancare è proprio la grinta? Commentare 90 minuti di nulla è complicato, complimenti al Lecco, minimo sforzo, massima resa; una traversa per loro al 40', un loro gol al 75', tra l'altro molto bello e un loro giocatore espulso. Praticamente si può parlare di partita a senso unico; penso possa bastare questo per poter dire che non ci siamo. Capisco sempre meno le intenzioni di chi comanda; questo non vuol dire accusare il nuovo allenatore, assolutamente no, giusto concedergli un po' di tempo, quello che non trovo giusto è stato mandare via Banchieri secondo in classifica, cancellando con un colpo di spugna tutto quello fatto fino ad ora. C'era "un certo" Mazzone che diceva sempre col suo accento poco romano "il tempo e un buon dottore", vedremo se ha ragione. Dire alla tifoseria di pazientare ed attendere è tipico di chi non sa come uscirne. Negli ultimi 10 anni ne abbiamo viste di tutti i colori, promozioni e retrocessioni in quantità esagerata, ma la cosa che proprio non sopportiamo è essere spettatori di un'annata anonima con una squadra altrettanto anonima, ma soprattutto non sopportiamo sconfitte in stadi che da sempre ci vedono nemici. In realtà tempo per rimediare ce n'è in abbondanza, talmente tanto da poter cambiare continuamente obiettivi e poterci abbattere ancora di più. Non mi piace essere cosi negativo, ma la fiducia va guadagnata e devo ammettere che non sono molto bravi in questo; in teoria giocare in regime di lockdown avrebbe dovuto aiutarli, senza pubblico in una piazza difficile dà la possibilita di giocare più sereni, ma, se anche questo non funziona, prevedo tempi duri per noi. Tenerci lontani dallo stadio può cancellare la passione per i nostri colori, l'orgoglio della nostra maglia; devono essere loro a tenere in piedi la nostra fede; purtroppo non ne vedo le qualità per un tale potere caratteriale. Parecchie squadre si lamentano della mancanza di giocatori in quarantena, scuse sterili se pensiamo che al momento è un problema che hanno tutti. In teoria in un momento difficile per gli Italiani, il calcio dovrebbe essere uno di quegli svaghi a sostegno del popolo, ma vediamo che sempre più è diventato uno sport di frignoni, sia da parte di chi comanda che di chi gioca, fregandosene che chi ci rimette siamo noi tifosi e di certo non loro. Una volta si diceva "siate uomini", ma penso serva a ben poco, perché per comportarsi da uomini bisogna prima esserlo.
Domenica arriverà il Renate, squadra prima in classifica, squadra avvelenata con noi, visti gli ultimi playoff; difficili da battere, soprattutto se giochiamo in questo modo. Vogliamo in campo grinta, rabbia e cuore, nessuno ha mai condannato una squadra che perde ma bisogna lottare, questo e quello che vogliamo, per non sparire nel nulla e non essere un semplice anonimo da Novara. Aggiungiamo la confusione creata dalla federazioni, orari che cambiano la sera prima, facendo perdere soldi a chi ha comprato la partita e vorrebbe vederla almeno in tv, anche se con quella definizione è già fortunato se riconosce almeno i colori della sua squadra. La polemica risveglia la voglia di vincere... forse.
Maurizio Ciniello (Ultras Novara)