Novara - Ci sono addetti stampa e poi... c'è Carlo Magretti. Nel nostro lavoro capita quotidianamente di confrontarsi con colleghi che si occupano di enti pubblici o privati, associazioni, politici, attività e imprese. Nel Novarese siamo fortunati, in quanto ci sono professionisti capaci, abili, puntuali e professionali (la ripetizione è voluta...). E poi c'è 'il Carlo'. Magretti era non solo quello che organizzava le interviste pre e post partita, ma anche colui che distribuiva le formazioni prima della gara e in settimana (sino a pochi secondi dal fischio d'inizio!) si occupava degli accrediti, cosa che può sembrare facile oggi in uno stadio di 18.000 posti a sedere con un'affluenza di 2-3,000 spettatori al massimo. Ma farlo negli anni della serie A, con il Piola pieno come un 'catino' per le quattro partitissime (Inter, Milan, Juve e soprattutto Napoli), dev'essere stata un'impresa da titani. E poi gestire stagioni avvincenti come quelle più difficili, grandi salite (dalla C alla A) e discese libere degne del miglior Ghedina (da Ibrahimovic ai 'quasi' dilettanti o 'ex' Primavera delle ultime annate) è stato molto arduo e difficile. Ma lui c'era, la sua presenza in tribuna ti rasserenava e ti faceva capire che tu, il tuo lavoro, lo potevi fare senza alcun problema, cercando anche di dare qualche consiglio o trovare qualche tecnico al volo se avevi problemi di connessione con 'la rete'.
E dopo tanti anni ecco l'addio al Novara Calcio. Conoscendolo una decisione sofferta ma decisa e inderogabile, com'è sempre stato nel suo stile. Con una nota mandata ai colleghi scrive: "Si chiude, dopo più di undici anni, la mia carriera professionale con il Novara Calcio. Detto questo, la scelta di lasciare il Novara Calcio è stata per me dolorosa e difficile ma è stata una scelta strettamente personale. Un doveroso ringraziamento a tutti voi con cui ho avuto l’immenso piacere e l’onore di lavorare, per il rapporto che siamo riusciti ad instaurare in questi lunghi anni, un rapporto che è andato ben oltre a quello professionale e che sicuramente continuerà ad esistere in futuro".
Grazie Carlo e arrivederci a presto. Le vie del Signore sono infinite e quelle del Calcio e dello Sport lo sono ancora meno...
Gianmaria Balboni