Novara - Ricominciano gli allenamenti che erano state bloccati con le restrizioni imposte dal governo a seguito dell’esplosione dell’epidemia da Coronavirus per “Cycleteamnovara” con il Presidente e fondatore Antonio Piciaccia che guarda già alla ripresa. In un periodo di piena emergenza, il gruppo ha comunque continuato ad allenarsi a casa sulle proprie spin bike. I compagini si sono attenuti ai tempi contravvenendo alle indicazioni della Federazione, che aveva imposto lo stop di tutte le attività sino al 4 Maggio. Il team tornerà in campo avendo avuto a che fare tuttavia fare i conti con le restrizioni imposte dal governo, tutta via non hanno mai mollato le sedute di training e allenamenti in casa, con impazienza e smania con cui i ciclosportivi hanno vissuto questi due mesi di lockdown, sentimenti che in tanti hanno sviluppato una vera e propria astinenza dall’attività ciclistica sulla strada. Piciaccia pensa anche al fattore che moltiplicherà ancor più le biciclette sulle strade, è facile aspettarsi che in sella saliranno anche tanti che la bici prima non la consideravano nemmeno: lo faranno sia per utilizzarla come strumento di mobilità per raggiungere posti di lavoro che progressivamente tornano ad operare, ma soprattutto lo faranno perché in questa Fase le restrizioni ai movimenti sono ancora tante e in un contesto simile la bici è lo strumento più adatto per esercitare quella libertà negli spostamenti alla quale siamo abituati. Nei fatti si passerà in un giorno solo da uno stop quasi totale, a una totale libertà per le biciclette, creando i presupposti per una situazione che andrà gestita razionalmente, prima di tutto da parte di chi pedala. Ecco perché all’ineccepibile intervista di Piciaccia, si legge: “Stimoli allenanti eccessivi sotto il profilo dell’intensità dello sforzo conducono il fisico a una pericolosa esposizione all’attacco dei virus, soprattutto nelle ore immediatamente successive lo sforzo. Naturalmente non possiamo permetterci un rischio simile di questi tempi. Se dall’attività fisica siamo stati lontani due mesi o più non possiamo immaginare di ricominciare subito ad allenarci come facevamo prima; non è una raccomandazione così scontata questa, appunto perché a tradirci può essere prima di tutto la voglia di ricominciare oltre al fatto che il lungo riposo potrebbe nei primi momenti infonderci una ingannevole sensazione di benessere muscolare e forza fisica”. “Altrettanta moderazione servirà sotto il profilo della resistenza - continua il giovane imprenditore - la durata totale delle uscite iniziali andrà modulata progressivamente. Il Covid-19 ha rimandato l'avvio della stagione sportiva. L'annullamento praticamente di tutte le gare in programma è un grosso danno soprattutto per quei soggetti che vivono di questo, senza escludere anche tutto l'indotto. Infatti, preparatori e ciclisti, ma tutto il mondo dello sport, ormai già pronti per l'avvio della stagione si sono visti fermare le attività e quindi anche gli introiti da esse provenienti. A questo si aggiunge anche il fatto che strutture ricettive e di ristorazione che, dopo le numerose prenotazioni, hanno ricevuto altrettante disdette. Noi, abbiamo deciso di non farlo, ma siamo stati un’eccezione. Il Coronavirus è quindi un problema da prendere con la maggior serietà possibile, eliminarlo per poter tornare a praticare una vita normale nella quale l'economia ritorni a girare nel modo usuale.” “I vertici dell’ACSI spero diano un decisivo contributo al tavolo della negoziazione con i valori e lo spirito che contraddistinguono quest’ente: trasparenza, lealtà e difesa del diritto allo sport per tutte le persone. Il mondo dello sport deve dimostra, ancora una volta, di saper risolvere le questioni al suo interno con grande lungimiranza e rispetto e ci auspichiamo un contributo forte si tesseramenti e affiliazioni.” “Per quanto riguarda il Governo, più che le 500 euro, sarebbe un messaggio più idoneo e più intelligente la defiscalizzazione dell’IVA sull’acquisto delle bici, è un risparmio più logico così come una detrazione del 50% dalle tasse. Facile dato che si ha la dichiarazione dei redditi. Si mette in circolo milioni di euro e nell’immediato. È un’ottima idea quella di prevedere agevolazioni per l’e-bike, le bici e i monopattini, ma il ritorno in strada dopo il lockdown sarà ragionevolmente contraddistinto da un nuovo protagonismo delle due ruote a tutto tondo nella mobilità individuale, soprattutto nei grandi centri urbani - si legge nella nota diffusa da Confindustria Ancma - per questo chiediamo che forme di incentivo all’acquisto di carattere economico o fiscale siano previste anche per ciclomotori e moto. Proposte che sottoporrò all’On. Sozzani, capogruppo Infrastutture di Forza Italia e al Presidente di regione, Cirio”.
Francesca Riga