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De Salvo e lo sciopero dei calciatori

Novara - Con riferimento al rinvio della 1^ giornata di Campionato Serie A Tim 2011/12, in seguito allo sciopero indetto dai calciatori, la Società Novara Calcio ci tiene a precisare quanto segue tramite le parole dell'Amministratore Delegato, Massimo De Salvo: "Il contratto collettivo dei calciatori, scaduto, non è stato ancora stipulato per il mancato accordo su due punti riguardanti la complessa gestione degli allenamenti di ampie rose di giocatori e il famoso ipotetico contributo di solidarietà. Il primo punto nasce dalla particolare tipologia del nostro sport che con il cambio di allenatori e con il cambio di categorie, porta una serie di giocatori sotto contratto a non rientrare più nei piani tecnici della Società. Allenare rose mastodontiche diventa realmente complesso e difficile e si chiede ai calciatori di accettare che sia lo staff tecnico a dividere allenamenti e modalità degli stessi a propria discrezione. Nessuno sarà vessato, ma semplicemente gestito. Il giocatore continuerà ad avere il suo contratto, il suo stipendio e la sua dignità professionale in attesa che un nuovo tecnico o una nuova società lo accolga al centro del proprio progetto. In merito al secondo punto, relativo al contributo di solidarietà ipotizzato dal governo, le Società chiedono semplicemente all'Associazione Calciatori di esplicitare che, al di là del contratto definito al netto o al lordo, i calciatori si impegnino a pagare tale contributo. Se lo Stato chiederà a una parte dei cittadini di dover contribuire, non capiamo perché non debbano pagare anche i tesserati di una società di calcio. I rappresentanti dei calciatori a parole insistono nell'affermare che concordano sul pagamento, ma non firmano un documento perché non sono tutti d'accordo e molti vogliono alimentare il contenzioso. In sintesi, come Amministratore Delegato del Novara Calcio e come neomembro della Lega di Serie A, mi assumo la responsabilità (spero anche i calciatori) di non aver trovato ancora un accordo sul contratto, ma ricordo che la responsabilità dello sciopero sta a chi l'ha indetto e pertanto all'Associazione Calciatori. Dico io quello che penso e che loro, per spirito associativo, non potranno mai confermare. I calciatori del Novara Calcio volevano giocare, ma quando si fa parte di un'associazione ci si deve rimettere a voleri superiori. Questa è una mia sensazione o più probabilmente una mia speranza. Mi dispiace per i tifosi che dovranno posticipare la visione del Novara in Serie A, ma vi assicuro mi dispiace anche per tutte quelle persone che ogni giorno, sino a tarda sera compreso il 15 di agosto, hanno lavorato per rendere idoneo lo stadio "Silvio Piola" e pronto per giocare la prima gara di Campionato. Chi afferma che la nostra Società non volesse giocare può farlo in quanto siamo in un regime democratico, ma vi assicuro che si sbaglia davvero. Un saluto a tutti i tifosi, sapendo che ciascuno di noi lavorerà per far si che questa falsa partenza non ci rovini la gioia del ritorno in Serie A".

Intanto gli azzurri saranno in campo per una partita amichevole domenica 28 agosto con inizio le 16.30. A fare da sparring partner il Como; ingresso gratuito per tutti.