Novara - Dobbiamo esserne fieri, sosteniamo una squadra che adora fare del bene, praticamente una Onlus al servizio di chi sta peggio di noi. Non si spiegherebbe altrimenti il perché di questi risultati molto scadenti; una prima parte di campionato importante, che, grazie a proclami da discorso elettorale e ad apprezzabili risultati, ci faceva sperare in una serie B quasi immediata, ma poi, come si dice, il tempo sistema le cose e gli ultimi risultati ci stanno facendo paura. Veniamo da una serie D subita due anni fa, non certo per colpa dei tifosi o dell’attuale dirigenza, ma tante parole hanno disorientato la piazza; la confusione regna sovrana nell'ambito del Novara Football Club. Attualmente siamo l'ultima squadra in zona play-off, infatti nonostante si continui a perdere, le squadre alle nostre spalle fanno a gara per non superarci, questo è uno dei campionati più strani che uno possa aver visto, ma soprattutto non si capisce il perché di questa nostra discesa vertiginosa verso il baratro. Peraltro, bisogna sottolineare che sabato abbiamo perso contro la Pro Sesto, squadra storicamente nemica, tifosi ospiti presenti sugli spalti con un gruppo di tifosi della Pro Vercelli, che dire: “Le disgrazie non vengono mai da sole”.
Penso sia arrivato il momento di decidere chi essere e cosa fare, parlo di tutti, squadra, dirigenza ma soprattutto i tifosi; dalla squadra sento tante scuse, sento che per lottare bisogna essere gruppo unito, allora, così fosse, siamo spacciati. Novara è una città fredda e questo freddo lo trasmette alla squadra a tal punto da fargli pensare "chi se ne frega di Novara", poi ci sono i tifosi che fino ad ora hanno supportato, incitato e sperato in una squadra rivelatasi di menefreghisti, qualcuno dovrebbe dirglielo che così facendo quei pochi tifosi che, ancora ci sono, li perdi. Non conosco esattamente le disponibilità economiche di chi comanda ma la mia idea è che, se andiamo avanti così, il giocattolino finisce male, ma come sempre capita domenica ci sarà un'altra partita e una nuova possibilità di dimostrare orgoglio ed attaccamento alla maglia. Ritroveremo il Padova, partita che nel girone di andata ci ha regalato una bella soddisfazione e poi, ammettiamolo, ci piace giocare con le venete, generalmente contro di loro siamo fortunati e vinciamo, che sia così anche domenica per poter sorridere un po'.
Perché a tutti piace vincere facile, che lo sia anche per noi.
Maurizio Ciniello