Novara - Dopo cinque mesi di duro allenamento i Lancieri Novara tornano a solcare ufficialmente i campi; iscritti al campionato di III Divisione con altri 38 team, inseriti nel girone F insieme ad altre tre squadre qualificatesi lo scorso anno per i play off, i novaresi hanno affrontato gli Alfieri Asti, una giovane compagine ancora in costruzione. In svantaggio di 28 punti già alla fine del primo quarto e con pochissima lucidità per poter rientrare in partita, gli astigiani hanno compromesso la propria prestazione con diversi errori che hanno contribuito a far lievitare il punteggio. Tutto bene invece per la squadra di casa, che è riuscita a capitalizzare molto anche a fronte di una prestazione non perfetta in termini assoluti. Segnali molto positivi invece dai rookies scesi in campo per la prima volta domenica: tra di loro un gruppo nutrito è composto da ragazzi africani, qui in Europa in cerca di una seconda opportunità, che potrebbe passare anche dalla pratica del football americano e dall’integrazione.
Il presidente Paolo Canetta aggiunge: “I Lancieri Novara sono impegnati molto nel sociale, su più fronti ed a vari livelli, impossibile quindi negare un’opportunità a dei ragazzi che hanno chiesto di mettersi in gioco con noi, offrendoci il loro tempo ed impegno. La pratica di uno sport come questo abbatte ogni barriera, crea integrazione e fratellanza, che si conquista sul campo, con la fatica ed il dolore. Questi ragazzi hanno dimostrato di non temere né l’una né l’altro, guadagnandosi il rispetto di tutti. Tanto più dopo domenica, dove Sheick Elessessi #59 e Lamine Manneh#7, hanno dimostrato di essere già ingranaggi indispensabili per i rispettivi reparti”.
Diversi i marcatori per l’attacco dei Lancieri, a dimostrazione che il gioco novarese è versatile ed imprevedibile, ma su tutti vanno menzionati Riccardo Faillaci #35 e Andrea Pricoco #13: il primo per le yards corse (117)e le due segnature, il secondo che oltre il touch down, con chirurgica precisione ha trasformato tutte le segnature. In difesa a vincere è stata la coralità, ben motivata da un grintoso Lorenzo Bozzola #3. Soddisfatti i coach del team novarese, che hanno potuto apprezzare i risultati del lavoro sin qui svolto, ma con un occhio critico al futuro, dove alcuni errori registrati, potrebbero essere pagati cari contro squadre più esperte.