Novara - È arrivata a Novara da appena tre giorni ma, un passo alla volta, l’opposto americano Katherine Harms si sta integrando rapidamente nella sua nuova squadra e, soprattutto, nella sua nuova città. «Diciamo che la partenza è stata perfetta, sta procedendo tutto molto bene – racconta Katherine – e per questo devo ringraziare molto le compagne, che mi hanno accolta nel migliore dei modi favorendo, di fatto, una mia rapida integrazione nel gruppo. In questo momento ho solo sensazioni più che positive: mi piace la città, mi piace l’ambiente e sono felice dell’accoglienza ricevuta anche da parte dei tifosi. Sono tutti fattori che mi aiuteranno molto in questa mia prima esperienza lontano da casa. Per me è un cambiamento radicale ma non sono spaventata: prevale, nel profondo, il desiderio di sfruttare nel migliore dei modi questa opportunità che mi è stata offerta dal club. Conosco il campionato italiano – prosegue – grazie alla fama delle squadre che vi partecipano e delle grandi campionesse del mio paese che, negli ultimi anni, sono cresciute ed esplose proprio in serie A1. Sono tutti stimoli importanti per me: personalmente non vedo l’ora di potermi mettere alla prova sul campo, sarà una sfida davvero entusiasmante. Cosa mi aspetto? Di riuscire a crescere, un passo alla volta, grazie al lavoro quotidiano in palestra. Sono certa che staff tecnico e compagne mi aiuteranno lungo questo percorso: fare bene in Italia mi consentirebbe di compiere un vero e proprio salto di qualità». Pochi giorni, eppure Katherine si è già calata a pieno nello spirito del club, di cui confessa «la cosa che mi ha colpito maggiormente è la cultura del lavoro. C’è una grande professionalità, c’è voglia di far bene e tutti ci chiedono una sola cosa: di lavorare seriamente, di dare il massimo ogni giorno. Penso che sia lo spirito giusto per chi fa sport, senza mettersi addosso pressioni ulteriori: dove si potrà arrivare lo scopriremo, insieme, un passo alla volta». La chiosa dell’atleta americana è per l’eredità importante che avrà l’onore di raccogliere, quella di una campionessa quale Virginie De Carne che a Novara, una schiacciata dopo l’altra, ha saputo scrivere una storia stupenda: «Per me è un onore raccogliere l’eredità di una tale campionessa. So che, come me, è mancina e spero questo sia un buon punto di partenza. Io sono pronta a prendermi tutte le responsabilità del caso, per il bene della squadra: darò tutta me stessa perché sono abituata a lavorare così. I tifosi? Spero di conquistarli con la mia professionalità e, ovviamente, offrendo prestazioni all’altezza del prestigio di questo club».
Entusiasmo da vendere e una sfida da vincere: Lena Mollers si è già lasciata conquistare dal progetto azzurro e, a sua volta, è pronta a conquistare compagne e tifosi. «Sono orgogliosa di essere qui, arrivare in Italia è il massimo per un’atleta – attacca convinta – e sinceramente Novara mi sembra un posto speciale. L’ho capito subito, dall’aria che si respira nel club, dal calore dei tifosi: mercoledì erano in tanti, tutti per noi e io quasi non ci potevo credere. Ho scoperto un clima stupendo, amichevole, familiare. Penso ci siano davvero i presupposti migliori per me e per la squadra, per lavorare serenamente e riuscire a far bene».
Come ti trovi a Novara? «Ho voluto visitare la città a luglio, non vedevo l’ora di scoprire quella che sarebbe stata la mia nuova casa. Mi trovo bene, ho scelto di arrivare una settimana prima del raduno per poter arrivare al primo giorno di lavoro avendo già superato la prima fase di ambientamento e devo dire, in tal senso, che le cose procedono alla grande. La città mi piace, è accogliente: ho già trovato qualche ristorante dove gustare le specialità italiane e ho camminato parecchio, alla ricerca degli angoli più interessanti del centro storico e non solo».
Cosa ti aspetti dal campionato italiano? «Molte mie connazionali hanno compiuto il salto di qualità proprio dopo essere approdate in Italia e io, ovviamente, vorrei essere la prossima della lunga lista. Il rapporto con Mi Na Kim? L’anno scorso ha fatto cose eccezionali e io sono felice di poter lavorare al suo fianco. Siamo giocatrici diverse, sono convinta che potremo dare il nostro apporto alla squadra ciascuna secondo le proprie caratteristiche. Io? Probabilmente posso dare qualcosa in più soprattutto in prima linea, a muro. Per il resto, spero di crescere tanto quest’anno, lavorando e misurandomi con atlete di primissimo livello. Sinceramente un po’ mi è spiaciuto non riuscire a far parte del roster della mia nazionale per gli europei – conclude – ma al tempo stesso devo dire che questo mi ha dato la possibilità di iniziare la mia avventura qui a Novara fin dal primo giorno di lavoro e sono convinta che ciò mi tornerà molto utile. Allora va bene così, sono già concentrata sulla mia stagione in maglia azzurra e non penso ad altro».