Novara - Ci lamentiamo costantemente della mancanza del pubblico novarese: pochi in casa e pochi in trasferta; ma se ci levassimo dalla testa i grandi numeri, per quanto riguarda gli spalti potremmo ancora dire la nostra. Oggi, in quel di Lecco, un sostegno che definirei quasi commovente; più la squadra affondava, più la curva cantava e confermava il suo eterno amore. Inizia la partita e i primi 15 minuti sono solo serviti al Lecco per dimostrare una superiorità imbarazzante nei nostri confronti. Al 4° Ilari e all'8° Buso stendono il Novara, un doppio vantaggio scaturito con la stessa modalità, nuovamente siamo a parlare di una nostra difesa letteralmente addormentata. Dopo il vantaggio, il Lecco sembra riposare e tirare i remi in barca consapevole del nulla di fronte, infatti il primo tempo si chiude senza altri scossoni. Situazione diversa per quanto riguarda il secondo tempo, il Novara entra in campo più determinato, forse i giocatori sono consapevoli del fatto che vengono pagati per giocare e soprattutto per un minimo di rispetto per i tifosi sugli spalti. Al 53' un bel tiro dal lato sinistro ed è gol per noi, Urso ci dà lievi speranze; il Novara ci prova e sembra avere buone possibilità, ma al minuto 64 Desjardins si fa espellere per un brutto fallo di reazione e, si può dire, consegna i tre punti in mano al Lecco. Il gol di Bunino al 77' serve solo per dare più tranquillità ai nostri avversari; la partita si chiude tra il nulla più assoluto, si può elogiare la buona volontà dei nostri, ma per quanto riguarda il gioco siamo ancora lontani dalla sufficienza.
Dopo un campionato con molte sconfitte siamo ancora in zona play off e questo la dice lunga sul livello di questo torneo. La nostra squadra fa capannello a centrocampo per capire cosa non ha funzionato; preferirei facessero tale dimostrazioni nello spogliatoio, liberi di insultarsi a vicenda. Troppe cose non hanno funzionato oggi, soprattutto in difesa; da sempre ci raccontano che in ogni squadra c'è un leader, è lui che detta i tempi, che mette in riga i compagni e che nei momenti di difficoltà si carica tutto sulle spalle. Ecco cosa manca al Novara, un leader capace di tutto questo e a poco servirà avere una curva che ti incita 90 minuti se giochi in questo modo; il 12° non basta ma soprattutto c'è pericolo che si stanchi e gli passi la voglia di frequentare la curva. Adesso silenzio e lavorare, sabato prossimo avremo a casa nostra la Pro Sesto, capaci all'andata di rifilarci un 2 -1 senza scusanti; mancano ancora tante partite e può succedere di tutto, ma un presidente che, prima di certe partite, dichiara che per un grande Novara ci vogliono dei soci, non da molte speranze, ma come si dice: "La speranza è l'ultima a morire", ma si dice anche: "Chi visse sperando...".
Maurizio Ciniello