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Il mister non si tocca

Maurizio Ciniello (Ultras Novara) ci racconta la sfida interna con la Carrarese

NovaraUna squadra che ci prova in tutti i modi, un giocatore che, mettendo da parte i sentimenti, non è più quel pilastro portante che tutti ci aspettiamo, un arbitro che, vista la giovane età, può scegliere un'altra professione (perché questa non è la sua), un allenatore che ci prova contro tutto e tutti, ma soprattutto una squadra, quella ospite, che ritengo tra le peggiori del panorama calcistico italiano, peggiore in tutti i sensi, compreso un certo Baldini che in quella realtà ha trovato il suo ideale di mentalità.

Un pareggio probabilmente giusto. Ok, noi abbiamo creato di più, ma loro con 2 pali sul tabellino ci superano, quindi festeggiamo questo punto e festeggiamo il fatto che siamo secondi e possiamo sperare in un roseo futuro.

 

Uno stadio deserto non fa mancare il sostegno alla nostra squadra, 800 tifosi (forse) rimangono pochi, ma per il momento dobbiamo accontentarci, visto che l'indomito Conte ha decretato la chiusura totale. No, non l'allenatore dell'Inter, quell'altro, quindi con ogni probabilità dalla prossima partita scordiamoci gli 800 posti. Non si capisce il perché ieri sia stata consentita l'apertura del settore ospiti, permettendo a ben 6 toscani di assistere alla gara. Niente in contrario alla loro presenza, ma non si capisce perché loro si e tutta Italia no. Comunque, mi preme puntualizzare che non erano ultras, loro partecipano alla protesta unanime di tutti i gruppi italiani, tutti o nessuno.

 

Novara, nonostante la sua non grandissima presenza, ha sempre avuto una sua moralità. La curva contesta e chiede alla società il perché di tale sfrontataggine, vista la non brutta classifica. In qualunque altra città avrebbero abbassato la testa e accettato tutto, invece, per fortuna, c'è chi ha il coraggio di chiedere il perché di certi comportamenti, il perché si tenda a destabilizzare l'ambiente in un momento che calcisticamente ci vede quasi in cima. Un allenatore che, a detta di tanti, non è in grado di gestire una squadra di alta classifica, ma quello che mi chiedo, è perché proprio adesso e con tutta questa insistenza. La curva fa trovare fuori dallo stadio due striscioni con due messaggi: il primo è "trasparenza e chiarezza è il volere degli ultrà", ma è il secondo che fa capire l'incompatibilità con questa proprietà: "il mister non si tocca". Volevano cambiare? Ok, potevano farlo dopo la semifinale con la Reggiana. Non che la sconfitta in quella partita fosse da addebitare a lui, visti gli errori di certi giocatori, ma se avessero voluto, era lì che sarebbe dovuto saltare. Adesso ci sembra inutile tutto questo  le la standing ovation in suo onore da parte della tribuna, fa capire da che parte sta il popolo novarese.

 

Si, insomma, questa società, a parte l'ottima classifica, non ne sta azzeccando una. Che sbaglino qualcosa? Che qualcuno gli dica che non ci interessa chi caccia la lira, a noi interessano i nostri colori!

 

Probabilmente confondono i tifosi con i loro dipendenti. Mi spiace, ma non è proprio così. Purtroppo, per la seconda settimana consecutiva, siamo dietro a quelli brutti, quelli che trovi sulla statale dopo il Piranha, quelli che sono come quei fastidiosi insetti che popolano questa stagione: innocui ma sempre in mezzo. Vanno buttati fuori, ma non schiacciati, perché poi puzzano.

 

La prossima si va a Sesto San Giovanni, periferia di Milano. Silvio poteva scegliere tra loro ed il Monza, ma non ha scelto loro, qualcosa vorrà dire...

 

Se poi aggiungiamo che i loro tifosi sono amici dei vercellesi...

 

Beh ragazzi, cerchiamo di vincere e andiamo in cima!

Maurizio Ciniello Ultras Novara