Novara - Quanto è diversa questa vittoria con l'Inter rispetto a quella di 5 mesi fa al Piola! Se a settembre il Novara volava sulle ali dell'entusiasmo e si svegliava da 55 anni di letargo nelle categorie inferiori con una prestazione maiuscola di Rigoni e Meggiorni, con Tesser osannato dalla tribuna e i dirigenti azzurri che sembravano gonfiare il petto a cospetto del patron nerazzurro Moratti (che decise poi di esonerare il tecnico Gasperini), questa vittoria è il simbolo del campio di mentalità. E il merito di tutto questo ha un nome, un cognome e un soprannome: Emiliano Mondonico, detto il 'Mondo'.
Sulle ali dell'entusiasmo il Novara sembrava pronto a portare il suo modo di giocare e di 'pensare' in tutti i campi di serie A. Ma dopo un inizio incoraggiante, ecco che gli avversari hanno carpito i segreti di Rigoni e soci e sono cominciati i dolori. Ecco che si è deciso di cambiare con una campagna acquisti a gennaio basata più sulla sostanza e all'allenatore più concreto che c'è: appunto Mondonico. L'alibi era già pronto: con tutto quello che gli è capitato, voglio vedere i tifosi contestarlo! Peccato che forse non si è fatto i conti con lo stesso allenatore lombardo, che è (anche) un ottimo allenatore, un bravissimo tecnico e un superbo psicologo (e questo i tifosi di Atalanta e soprattutto Torino lo sanno bene...).
Il 'Mondo' da un lato ha richiamato alla responsabilità i tifosi, che devono fare da guida e apripista ai giocatori - come dire, le energie sprecatele per incoraggiarci non per contestarci - e dall'altra ha rivoluzionato lo schema tattico della squadra con un comandamento unico da seguire: non prenderle. La difesa del Novara è così diventata impenetrabile; prima lo 0-0 casalingo col Cagliari, che debole non è (chiedete a Palermo e Roma cosa ne pensano...). E ora la straordinaria vittoria di San Siro.
E' vero l'Inter è stata anche sfortunata, perché quando vedi la traversa colpida da Snejder capisci che nel calcio se la palla non vuole entrare, puoi giocare anche 900 minuti invece di 90 ma la rete non si gonfia. Va però sottolineato come gli azzurri per tattica, sacrificio e dedizione siano stato davvero unici. Caracciolo nel primo tempo sfiora la rete con un bell'allungo e nella ripresa realizza un gol capolavoro, giustamente nella Scala del Calcio. Rigoni strappa applausi anche ai tifosi nerazzurri, che si stropicciano gli occhi di fronte un giocatore tanto bravo, intelligente e sottovalutato (soprattutto se confrontato ai propri...); in difesa il sindaco Lisuzzo non ne lascia mezza, dimostrando che nel calcio italiano se sei un ottimo giocatore di serie C in serie A puoi fare la tua bella figura senza problemi. Altre menzioni per Ujkani, Jeda (grande prova di sacrificio), Pesce e Garcia passato da oggetto sconosciuto ad autentico protagonista. Infine bravissimo, anzi 110 e lode a Mondonico, che alla fine non si lascia travolgere dagli entusiasmi della panchina e corre subito a stringere la mano al collega Ranieri, come a chiedergli scusa per lo sgarro. Uomo d'altri tempi, persona che in modo solare in sala stampa dice: "Mi sembra di aver vinto il Festival di Sanremo". E allora tutti in coro, in attesa che all'Ariston cominci la kermesse canora, cantiamo: "Il mondo... non si è fermato mai un momento!".
Gianmaria Balboni