Novara - Il Novara Calcio, i tifosi, i novaresi e tutta la città piangono la scomparsa di Giovanni Udovicich. Figura chiave del calcio negli anni tra i più ricchi di soddisfazione degli azzurri, negli anni '70 da capitano aveva letteralmente trascinato la squadra a sfiorare in più occasioni la serie A sotto la presidenza di Santino Tarantola. Molti i messaggi di cordoglio.
Rosalba Fecchio (presidente Coni provinciale): "Il Coni provinciale di Novara si unisce al dolore di famigliari ed amici per la scomparsa di Giovanni Udovicich; con lui se ne va un grande calciatore e uno sportivo che tutti porteremo nel cuore... ciao Nini".
Novara Calcio: "Ci uniamo al dolore dei familiari per la scomparsa del grande Nini Udovicich, bandiera inossidabile del Novara Calcio che ha lasciato un segno indelebile nella storia Azzurra. Ciao Nini ci mancherai immensamente".
Il sindaco Alessandro Canelli: "Nini Udovicich ci ha lasciato. È stato una gloria sportiva novarese, un uomo fortemente legato alle sue origini e innamorato della nostra città. Mi piace ricordare la nostra ultima chiacchierata durante la serata che che ci ha visti insieme al Castello di Novara. Che la terra ti sia lieve Nini, noi ti ricorderemo sempre con la maglia azzurra del Novara Calcio che hai orgogliosamente onorato per tutti noi!"
Ivan De Grandis, delegato in Provincia allo Sport: "Con Nini Udovicich non se ne va solo il grande campione, che, con talento e caparbietà, è diventato la bandiera dei colori calcistici di #Novara. Non se ne va un semplice personaggio protagonista del mondo dello #sport locale e nazionale. Se ne va un Uomo che nella sua vita ha rappresentato un esempio su più fronti. Una Persona che non ha mai smesso di combattere in prima linea dentro e fuori dal campo, con senso di dedizione e fedeltà. Nini Udovicich rappresenta i valori umani e sportivi più puri e coerenti, corretti e generosi. Insieme con tutti coloro che amano il vero Sport e che hanno avuto modo di ammirare il calciatore e con quanti hanno apprezzato l'Uomo, esprimo il cordoglio alla famiglia e invito i nostri ragazzi a incuriosirsi e a conoscere la storia di un giovane esule fiumano, che a Novara si è fatto strada certo grazie ai suoi piedi e alle sue doti sportive, ma anche grazie al suo orgoglio, alla sua tenacia e alla sua voglia di vincere nel segno della correttezza, restando ancorato soprattutto a se stesso. Ciao Nini".
Infine un ricordo personale: qualche anno fa ci incontravamo ogni due settimane fianco a fianco nella tribuna del campo sportivo del Cerano Calcio dove il sottoscritto era lì per la cronaca dei match interni dei granata e il signor Udovicich seguiva le gesta del figlio sul terreno di gioco. Averlo a fianco e chiacchierare di tattica, di giuoco, di tecnica e di calcio con lui è stato uno dei più grandi doni avuti. Ho imparato quanto le persone grandi siano soprattutto umili ed educate; ho capito che si diventa 'esperti' solo quando riesci a regalare questo 'talento' anche agli altri. Ho compreso la differenza tra un giocatore e 'il' capitano. E Nini era e rimarrà sempre il capitano. Degli azzurri e non solo... Addio signor Udovicich.
Gianmaria Balboni