Novara - Povera Inter, povero Moratti e poveri tifosi... Una formazione del genere, perché di 'squadra' come tale è impossibile parlarne, col suo blasone e storia, alla luce soprattutto degli incredibili successi ottenuti sino a pochi mesi fa, annientato da un Novara che ha debuttato in serie A dopo 55 anni di attesa. La sfida contro i nerazzurri è stata preparata in modo pressoché perfetto dal mister Tesser, che già in conferenza stampa aveva ammonito: "Non abbiamo paura dell'Inter e non abbiamo alcuna intenzione di snaturare il nostro gioco perché di fronte ci troviamo Milito e soci". Parole profetiche che invece dovevano essere ascoltate dal collega Gasperini, il quale avrebbe dovuto sì cambiare modulo tattico, per arginare la freschezza e l'entusiasmo di un Novara, presentatosi di fronte al pubblico del Piola (mai così numeroso nella storia della società azzurra) in gran forma. Malissimo i senatori dell'Inter (Lucio, Zanetti, Cambiasso e Milito su tutti); ma pochissimo l'apporto dato anche dalle 'forze fresche' come Furlan prima e Pazzini poi, Castagnos prima e Obi poi e infine Ranocchia, espulso e autore del fallo da rigore che ha messo in condizione Rigoni di siglare il 2-0 provvisorio. Dall'altra parte è stato un autentico piacere per i cultori del calcio vedere gente come Porcari, Meggiorini, Mazzarani e lo stesso Rigoni dannarsi l'anima per la causa azzurra. Un'autentica squadra.
La partita: serata da clima di notti magiche al Piola con un sold-out che ha riempito di gioia la società del patron De Salvo. Pronti... via e il Novara già si divora due palle-gol: nella prima Meggiorini viene anticipato in extremis da Julio Cesar, nella seconda nessuno tocca un pallone calciato dalla bandierina a pochi centimetri dalla linea della porta. La superiorità del Novara, soprattutto a centrocampo, dove Cambiasso e Zanetti non sanno che pesci pigliare contro il dinamismo di Rigoni e Porcari, si concretizza alla mezz'ora: dopo aver fatto le prove del gol con una spaccata di poco a lato, Meggiorini sigla l'1-0 in diagonale sfruttando un assist di Mazzarani. E l'Inter? Non pervenuta.
Nella ripresa prima Mazzarani si mangia in contropiede la palla del possibile 2-0. Poi Pazzini ha un paio di occasioni e dimostra da solo di essere più pungente dei sudamericani Furlan-Milito, scelti da Gasperini inizialmente per questa sfida. Poi quando sembra che l'Inter è pronta al forcing finale alla ricerca del pari arriva all'80' il rigore decretato dall'arbitro Bergonzi per fallo di Ranocchia su Morimoto. Rosso per il difensore della Nazionale (che se n'è andato inveendo contro il direttore di gara e rischia uno stop più lungo) e palla nel dischetto pronta per Rigoni che di freddezza supera Julio Cesar. Il Piola esplode, ma l'Inter ha un piccolo ricordo dello squadrone che era (non erano forse i nerazzurri campioni del Triplete solo 15 mesi fa?) e con Cambiasso accorciano le distanze. Paura e panico allo stadio? Neanche per scherzo: Morimoto con un'azione insistita conserva un pallone d'oro che porge a Giorgi, gran tiro e parata di Julio Cesar che non trattiene e sulla ribattuta Rigoni sigla il 3-1 definitivo mandanto baci a tutti i tifosi in tribuna, due dei quali raggiungono la moglie e il figlioletto. Alla fine se ne vanno tutti contenti: i tifosi del Novara suonando il clacson come se l'Italia avesse vinto il 5° Mondiale; quelli dell'Inter perché con questa sconfitta è molto improbabile che il poco amato Gasperini rimanga nella sponda nerazzurra del Naviglio. "Altro che il panettone - gli urlava un tifoso in tribuna, mentre ascoltavano divertiti Vip come Christian Bertani, Enrico Ruggeri e Filippo Galli - quello lì non deve mangiare nemmeno la brioche domattina...".
Chiudiamo con una nota di merito per tutto il pubblico: la partita è stata un'autentica festa dello sport e goderselo in questo modo così vivo, sportivo e 'british' ha fatto bene all'anima. Al Piola c'erano tanti bambini e numerose famiglie: forse è in questo il segreto della squadra Novara.
Gianmaria Balboni