Novara - Come prima impressione è senza dubbio positiva. Il nuovo allenatore del Novara, Alfredo Aglietti, arriva puntuale alla conferenza stampa di presentazione fissata per le 13.30 al centro sportivo di Novarello. Sciarpa azzurra al collo (sarà del Novara o della sua ex squadra Empoli? potrebbe dire sottovoce qualche voce maligna...) si capisce da subito perché è stato chiamato dal patron De Salvo e dal ds Giaretta: obiettivo dare la carica ad un gruppo che pare troppo con "la pancia piena" e sembra aver smarrito la voglia di lottare e di vendere cara la pelle.
Dice: "Ci è voluto coraggio dire di sì al Novara? Assolutamente no. E' un momento non facile, ma voglio capire da subito con chi ho a che fare e chi vorrà davvero lavorare per migliorarsi. Ci attende nell'anticipo di venerdì 23 novembre una dura partita, contro una delle squadre più in forma del momento: il Livorno di Nicola. Gli azzurri li ho visti in azione con il Sassuolo, non perché sapessi già di venire qui a Novara, ma perché volevo vedere da vicino in azione gli emiliani di mister Di Francesco. Nel 1° tempo la squadra si è ben comportata ed ha tenuto testa, poi ha subìto senza reagire alla spinta dei modenesi che hanno preso il sopravvento. Questo significa che i giocatori hanno un problema più legato alla mentalità che alla tecnica. Anche nella mia precedente esperienza di Empoli ho lavorato molto sulla testa dei giocatori, cercando di dare loro fiducia e voglia di lottare sino all'ultimo. Di questa rosa conosco bene le caratteristiche di Lazzari, che ho avuto con me per due stagioni in Toscana, e di Marianini che era solito venire a trovarci in allenamento. Punterò molto sul nucleo storico composto da Ludi, Lisuzzo, lo stesso Marianini e Rubino, ma non accetterò favoritismi o 'amicizie' di sorta: tutti devono sapere che partono da zero ed hanno le stesse chance di scendere in campo: l'importante è che si allenino bene e che diano sempre e comunque il massimo. Ritengo poi che la squadra non ha un problema in difesa; è più tutto il complesso che va migliorato per essere più efficaci davanti e meno vulnerabili didietro".
Giaretta, seduto a fianco di Aglietti, spiega: "La scelta del nuovo tecnico è maturata sabato sera dopo la sconfitta di Vicenza. Dovevamo dare una scossa alla squadra e dopo aver contattato Aglietti abbiamo avuto il suo sì ed oggi eccolo qua con noi. Gattuso tornerà ad allenare la Primavera, mentre Perrone farà ancora parte dello staff tecnico insieme a Centurioni".
"Ho accettato di venire a Novara - prosegue Aglietti - senza se e senza ma. Si tratta di un'opportunità unica. Chiedo ai ragazzi un cambio di marcia; probabilmente cambierò qualcosa nella tattica e nello schema difensivo, anche se non intendo fare anticipazioni per non dare suggerimenti o vantaggi ad un tecnico bravo come Nicola. Di sicuro venerdì sera non giocherà l'infortunato Parravicini; vedremo poi se tutti recupereranno da acciacchi ed influenze varie. I valori tecnici della rosa ci sono, su quelli morali sta a me riuscire a trasmetterli. Ribadisco che qui a Novarello siamo in un impianto all'avanguardia, che ha pochi eguali in tutta Italia".
La società agirà in sede di calciomercato a gennaio? Giaretta: "Per ora è prematuro parlarne...". Aglietti: "Ho a disposizione un'ampia rosa di 26 giocatori; faremo delle verifiche e insieme decideremo il da farsi. I nostri tifosi dovranno essere orgogliosi di noi e del fatto che in campo daremo tutto. Punterò molto anche sui giovani di talento. E' vero, forse qualcuno ha la pancia piena, ma se c'è qualcuno che è senza motivazioni questo con me marca male e non giocherà di sicuro. Il percorso del Novara non è finito: abbiamo ancora molte partite davanti a noi e tutti i mezzi per rimetterci in carreggiata e fare bene. Ho esperienza nel campionato di serie B per due anni nell'Empoli e sono sotto contratto sino a giugno 2013 senza alcuna opzione aggiuntiva. Se la società, dopo avermi visto all'opera, deciderà di confermarmi la fiducia vorrà dire che abbiamo lavorato bene. Sono un tecnico cui piace il dialogo con i giocatori, pur nel rispetto dei ruoli. Loro si devono allenare e io fare le scelte. Chi era ai margini - e il riferimento è a Piovaccari - ora deve dimostrarmi di meritarsi un posto sin dal primo minuto. Il nostro obiettivo primario è quello di toglierci da questa posizione di classifica e di andare avanti più possibile; se saremo così bravi che ad aprile avremo risalito diverse posizioni in graduatoria, allora significherà che potremo giocarcela per il salto di categoria. Voglio comunque una squadra che lotti e che combatta col coltello tra i denti, non un gioco di fioretto".
Intanto a Novarello si cambia già da questa settimana: dal mercoledì al venerdì mai più allenamenti a porte aperte (visionabili anche da osservatori esterni...). Ai ragazzi aspettano dure settimane di lavoro. Per recuperare fisicamente e in classifica, sapendo che in panchina c'è un 'toscanone' che assomiglia davvero ad un sergente di ferro.
Gianmaria Balboni