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Inter sì e Carpenteria Piciaccia no, perché?

Novara - "Alla Juventus hanno tolto non 1 ma ben 2 scudetti e l'Inter ha vinto il Tricolore d'ufficio, ma alla Carpenteria Piciaccia non è stata data la possibilità di giocare la finale, anche se l'avversaria è stata squalificata. Perché?". E' un fiume in piena Antonio Piciaccia, l'imprenditore-titolare-giocatore dell'omonima squadra che ai calci di rigori ha perso le semifinali della Sponsor League (la manifestazione organizzata nei giorni scorsi a Novarello) contro un avversario nelle cui fila c'era un giocatore tesserato. Questo fatto era contro il regolamento e dopo il ricorso, presentato nei tempi dovuti dalla Carpenteria Piciaccia, si è deciso che in finale non sarebbe andato nessuno e di fatto la vittoria sarebbe stata assegnata d'ufficio alla formazione che ha superato l'altra semifinale. "Perché a noi non è stata data la possibilità di scendere in campo? Non ci sembra giusto... Ho avuto più volte contatti con l'organizzazione del torneo, ma di fatto alla finalissima in programma martedì scorso, 18 giugno, a Novarello non ha giocato nessuno. Avremmo anche perso 8-0, ma non ci è stata data la possibilità di disputare l'ultimo match". E ora che succederà? "Non ho idea di quelle che possono essere le conseguenze per questa decisione, rimane il fatto che tutto il lavoro, il sudore, la fatica e l'impegno dei nostri ragazzi è andato in fumo per una decisione che non reputiamo giusta. Mi dispiace per tutti, dall'allenatore Santoro ai vari componenti della mia squadra che, rispetto allo scorso anno, ha migliorato notevolmente il proprio piazzamento: nel 2012 uscimmo ai quarti di finale; questa volta siamo stati battuti ai rigori in semifinale, ma poi ci siamo accorti che c'era qualcosa che non andava tra i componenti del team avveresario. E la finale è rimasta lì... ad un passo. Peccato...anche perché il nostro andamento è stato davvero straordinario quest'anno, visto che abbiamo perso solo una partita ai rigori (imbattuti quindi nei minuti regolamentari), avevamo la miglior difesa del torneo e infine il miglior goleador, Schellino, premiato come capocannoniere del torneo".

Peccato, perché per una volta uno juventino doc, come lo stesso Piciaccia, avrebbe giovato di un metodo che alla sua squadra del cuore aveva 'tolto' due scudetti conquistati sul campo, per vederli assegnati ai tanto 'amati' nerazzurri... Evidentemente nel frattempo qualcosa è cambiato.