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INTERVISTA DOPPIA A… LUCA VECCHIO E SERGIO TARDIVO

Luca Vecchio

Novara - Cosa hanno in comune Luca Vecchio (nella foto) e Sergio Tardivo? Me lo sono chiesto anch’io prima di proporre questa intervista incrociata e poi un punto di contatto l’ho trovato, flebile forse, ma che mi coinvolge personalmente: il loro interesse per le tecnologie e per i social network. Oltre a far parte della componente novarese storica della squadra, sono contemporaneamente iscritti al gruppo facebook e a quello twitter del Baseball Novara (caratteristica che condividono con altri 4 compagni di team).

E la prima domanda quindi la voglio fare proprio su questo argomento.

Cosa pensate della novità, di quest’anno, di aver fatto massiccio uso delle nuove tecnologie e dei social network per comunicare all’esterno ciò che avviene nella squadra?

L.: Sono dell' idea che l utilizzo dei social network come mezzo d' informazione sia stata una mossa azzeccata perché ormai c’è molta gente che li utilizza.
Creando un gruppo, per esempio su facebook, si è data la possibilità a molti suoi appassionati visitatori di rimanere aggiornati riguardo la squadra.
Anche il servizio di streaming secondo me è stata un ottima idea soprattutto in seguito alla defezione della Rai per quanto riguarda la trasmissione delle partite al giovedì sera.

S.: Credo che al giorno d’oggi non ci sia una alternativa valida al massiccio uso delle nuove tecnologie e dei social network per comunicare con l’esterno. Sicuramente la Società ha messo in piedi un sistema vincente con il nuovo sito, facebook, twitter e soprattutto con il live streaming delle partite casalinghe. I famigliari dei ragazzi che vengono da lontano possono seguire tutte le partite al Provini; penso che la diretta video sia una unicità targata Baseball Novara.

A questo proposito, cosa pensate della faccenda Waters? In questi giorni ha approfittato proprio di facebook per spiegare le sue ragioni: ha chiesto scusa ai compagni di squadra (dopo averne pesantemente criticata la professionalità, a dire il vero) ma non alla società: vi siete fatti un’idea di quanto successo e dei motivi del suo gesto?

L.: Guarda sinceramente preferisco non parlarne perché non conosco perfettamente la vicenda.
Sì, ovviamente la partenza di un giocatore a questo punto del campionato può portare a dei problemi (soprattutto se questo è un lanciatore), ma penso che la squadra abbia risposto egregiamente sul campo di San Marino facendo capire che siamo in grado di andare avanti.

S.: Abbandonare la nave non è mai bello. Sono sicuramente dispiaciuto perché viene a mancare una pedina importante del nostro roster ma non mi sento né di giudicare né di commentare. Probabilmente i veri motivi per cui Mitch è partito li conosce solamente lui. I fatti sono stati anche raccontati in un articolo apparso sul nostro sito, non si sa molto di più nemmeno all’interno dello spogliatoio.

Ma veniamo a voi due: Luca, tu quest’anno hai trovato decisamente spazio negli schemi di Mike Romano e la tua sicurezza in difesa si sta rivelando una preziosa arma in più. Dove pensi di poter migliorare per essere ancora più decisivo?

L.: Beh sicuramente devo migliorare in battuta. Molte volte compio un brutto swing e questo mi porta a non battere come vorrei. Anche in difesa comunque ho ancora molto da imparare, ma sono giovane e ho ancora tempo. Sicuramente il fatto di giocare con continuità mi sta aiutando e continuando ad allenarmi duramente posso continuare a fare passi in avanti.

Sergio, al contrario, quest’anno stai faticando un po’ a trovare continuità e questo, almeno a vedere le statistiche, ti sta penalizzando a livello di rendimento: manca ancora quasi un girone di ritorno e a causa della partenza di Mitch la rotazione è diventata più corta. Ti attendi di essere maggiormente impegnato e confidi di trovare una maggiore confidenza?

S.: Questo anno è molto particolare. Sto faticando a trovare il mio spazio, soprattutto rispetto allo scorso anno dove più volte sono stato chiamato a rilevare in 2 partite del trittico. Nelle prime uscite della regular season ho lanciato sicuramente sotto il mio standard e questo mi ha penalizzato. Lo staff tecnico, probabilmente, ha perso un po’ di fiducia in me e mi ha messo indietro nella rotazione. Questa scelta certamente non mi ha aiutato, ma la gestione non spetta a me. Io devo solo continuare a lavorare. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione nella mia carriera. So che riuscirò a venirne fuori come ho sempre fatto, lavorando con serenità e con il sorriso che non perdo mai. Quando il mio momento arriverà dovrò farmi trovare pronto.

In conclusione, l’IBL è una vetrina importante: in questi due anni le vittorie sono state poche e, inevitabilmente, l’ambiente si deprime a causa delle continue sconfitte. Cosa pensate che manchi ancora alla squadra per competere con i team migliori?

L.: Beh sicuramente l'esperienza della maggior parte dei nostri giocatori non è paragonabile a quella dei giocatori dei top team. C'è anche da sottolineare che molti di noi lavorano o studiano prima di venire al campo, mentre le altre squadre sono composte di giocatori professionisti che hanno la possibilità di allenarsi di più. Comunque le sconfitte non devono affliggerci e dobbiamo saper rialzare la testa come abbiamo fatto contro il Grosseto.
S.: Il livello raggiunto dalla IBL negli ultimi anni è davvero elevato. Le poche vittorie possono deprimere ma allo stesso insegnano moltissimo. Bisogna farne tesoro e continuare a lavorare per migliorare, ognuno sotto il proprio profilo a tutti i livelli. Per migliorare è fondamentale non ripetere gli errori già commessi. Manchiamo sicuramente anche di un po’ di esperienza ed è importantissimo, anno dopo anno, ripartire dal punto in cui abbiamo terminato la stagione precedente per poter da subito continuare nella crescita.

(a cura dell’ufficio stampa del Baseball Novara)