Novara - Una tempesta di sabbia ha fermato l’impresa di Daniele Barbone. L’ultramaratoneta piemontese, partito nei giorni scorsi per l’edizione 2022 della Marathon des Sables, considerata la gara podistica più impegnativa al mondo, ha dovuto prendere la decisione più sofferta, a causa delle condizioni davvero estreme. Una terribile tempesta di sabbia si è abbattuta sul percorso di questa competizione leggendaria, che si corre in totale autosufficienza. Nella seconda tappa, 38 chilometri su terreno misto, si alza il vento dopo il primo check point, al dodicesimo chilometro. Inizia un vero e proprio calvario, con il vento che rinforza fino a toccare i 55 km orari. La barriera bianca di sabbia che solleva rende estremamente pericoloso fermarsi, ma anche proseguire comporta grandi difficoltà. In breve tempo aumenta il rischio di disidratazione, con la temperatura che si alza e l’umidità complessiva che invece crolla. Nei chilometri successivi si sono ritirati ben 57 atleti, vista anche l’impossibilità di far alzare gli elicotteri. Daniele, consapevole delle scelte difficili che il deserto gli avrebbe potuto presentare, ha preso l’unica decisione sensata in quel momento, ritirarsi dalla gara. “Ma questo è anche il deserto. Chi accetta di venire sa, o dovrebbe sapere, che è così. Può essere anche pericoloso e va affrontato con la massima prudenza. Dicono i Tuareg che quello che il deserto vuole, il deserto prende”. In questi giorni di permanenza in Marocco, dove si trova tutt’ora, continua a rilanciare i suoi messaggi per pace e sport sostenibile.