La paura del domani

Novara - La gente è cattiva, la gente ti caccia, la gente ti odia; vivere sulla strada, chiedere qualcosa da mangiare, chiedere anche solo una parola amichevole diventa complicato se fai paura, una paura spesso senza senso. Il freddo e la fame sono le uniche compagne di una vita che, probabilmente, nessuno meriterebbe di vivere; dimentichiamoci il romanticismo della libertà, la coperta fatta di stelle non esiste più. Il sorriso lascia il posto alla tristezza, la serenità viene cancellata da un futuro che cambierà in continuazione, dimentichiamoci anche le cose più semplici, ciò che per noi è scontato per loro diventa complicato. Viviamo in una società culturalmente sbagliata, dare importanza alla futilità è ormai uno stato mentale; difficilmente le cose cambieranno se non saremo noi i primi a voler pensare diversamente. Li chiamiamo invisibili ma la realtà è che gli invisibili siamo noi, siamo noi che andiamo contro le basi della civiltà, di quello che siamo, di quello che dovremmo essere. Siamo noi che dobbiamo essere salvati da un pensiero sbagliato ossia il pensare che noi siamo meglio di loro, anzi al contrario abbiamo molto da imparare dalla nostra invisibilità.

C'è chi decide di non stare a guardare, cancella la paura del diverso e si batte per loro; un pasto caldo, una stretta di mano, una parola amichevole, questa è la loro giornata, la loro divisa rossa è ormai un simbolo. Li chiamano City Angel, danno sicurezza a chi probabilmente non ne conosce neanche il significato. Quando si diventa City Angel si fa una scelta, quella di non girarsi dall'altra parte, la scelta di combattere per chi non può farlo.

Me li ricordo da quando ero un bimbo, li ammiravo, in realtà ammiravo la loro divisa senza neanche sapere il perché la indossassero; crescendo impari a rispettarli, impari a capire che loro sono tutto quello che, spesso, non siamo noi: onestà, gentilezza e buon cuore. Probabilmente avranno anche loro paura di certe situazioni, ma loro superano anche questo; la voglia di aiutare supera tutto e noi li ringraziamo, del resto tutti ringraziamo chi fa il lavoro "sporco" al posto nostro. Non dimentichiamoci che fu il Re pentito che scrisse l'Alleluia...

Maurizio Ciniello