Novara - Nel corso della consueta conferenza stampa infrasettimanale, è toccato a Katarina Barun e Maria Nomikou analizzare il momento della squadra, dopo la splendida vittoria su Bergamo e alla vigilia di un altro impegno molto importante a Pesaro.
“Per me è dura non poter aiutare la squadra durante le partite – spiega Maria Nomikou, ancora alle prese con i noti problemi di tesseramento – ma rispetto a quando sono arrivata in Italia, a Novara, sto molto meglio. I primi tempi sono stati duri, per me era la prima volta che vivevo da sola, lontano dalla mia famiglia. Per fortuna ho trovato un gruppo eccezionale: le mie compagne mi hanno aiutato un sacco e quello che mi auguro è di aver ricambiato dando loro una mano in allenamento, ogni giorno, per preparare al meglio le partite”. Proprio parlando della squadra, Nomikou spiega: “Siamo partite tra mille problemi e questi non ci hanno di fatto mai abbandonate, come dimostrano anche i tanti infortuni. La squadra però sta crescendo, sono certa che faremo molto bene. Il campionato italiano? Non avevo mai vissuto una competizione di questo livello… diciamo che anche non giocando ho avuto la fortuna di vedere da vicino tante atlete importanti, esempi da seguire per me.
A partire da Katarina Barun, mia compagna e punto di riferimento. La cosa che più mi spiace, come già detto, è non poter giocare: non so perché non mi sia concesso, ma non fa niente. Sono qui e lavoro tutti i giorni per migliorare e l’anno prossimo sarò ancora qui, a inseguire il mio sogno. Magari non posso giocare, ma non sarà questo a fermarmi: ho un sogno per cui lottare, un sogno da difendere”.
Come lei, Katarina Barun è orgogliosa dell’andamento della squadra: “Ormai abbiamo fatto il callo ai problemi, diciamo che ci siamo abituate a lavorare in questa condizione. Per fortuna nessuna di noi pensa a tutte queste cose che ci stanno succedendo, siamo solo tutte concentrate sulla squadra e questa quarta posizione, che ci consentirebbe di giocare in Europa, ce la stiamo sudando ogni giorno in palestra. Speriamo di mantenere questo risultato”. Tra tanti problemi, un po’ tutte si sono riscoperte leader: “L’unico aspetto positivo di questa annata è che stiamo imparando tutte a essere decisive, a dare il nostro contributo in qualsiasi situazione. Posso solo dire di essere orgogliosa di questa squadra e di farne parte, perché lo spirito è quello giusto e non è un caso che ciascuna di noi sia in crescita continua”. Da buona “regina”, pur non essendo ancora al top dopo il brutto infortunio al ginocchio, Kate riesce comunque a essere decisiva, donando serenità e sicurezza alla squadra: “Questa cosa mi rende felice, perché se riesco a dare il mio contributo anche quando il mio gioco non è dei migliori, allora è un bene per me e per la squadra. Le mie compagne sono eccezionali, mi permettono di recuperare con calma e nel frattempo diciamo che si sono rese “autonome”: è quello che amo di questo sport, il fatto che non si gioca da soli, ma in una squadra. Non vedo l’ora di poter ricambiare a suon di punti questo affetto e questa fiducia.