Novara - L'amaro sfogo del presidente Massimo De Salvo al termine del match pareggiato in extremis dal Pisa incerottato di mister Gattuso è stato l'anticipo di giornate di vera passione e anche sofferenza per numerosi tifosi azzurri, i quali hanno visto e saputo dell'autentica rivoluzione apportata dalla società all'organico della squadra guidata da Boscaglia. Se n'era andato 'Capitan futuro' Paolo Faragò, approdato in serie A con una plus-valenza da record (cresciuto nel vivaio e venduto per 2.5 milioni di euro al Cagliari!); quindi si è passati agli addii di Gregor Bajde (tornato al Maribor), Jacopo Manconi (passato dalla Reggiana al Trapani via Novara), Filippo Romagna (tornato dal prestito alla Juventus F.C. e pronto per 'sbarcare' al Brescia) e soprattutto del talentuoso Nicolas Benito Viola (trasferitosi a titolo definitivo al Benevento dell'ex Baroni). A questi si aggiungono i saluti della scorsa estate (con tanto di lacrime amare da parte dei fans azzurri) di Evacquo e Gonzalez e il quadro è bello che completo.
Ma chi sono i nuovi arrivati a Novarello? Si tratta di giovani di belle speranze e per qualcuno di un gradito ritorno: Antonio Cinelli, centrocampista – trasferimento a titolo temporaneo dall’A.C. Chievo Verona (ex Vicenza); Lorenzo Montipò, portiere, rientro dal prestito al Carpi F.C. (lo scorso anno fece un record d'imbattilbilità straordinario quando vestiva la casacca del Siena); ed Edoardo Lancini, difensore – trasferimento a titolo temporaneo con diritto di opzione dal Brescia Calcio.
Quindi nessun acquisto vero e proprio ma tutti prestiti o poco più. Cosa sta accadendo veramente 'dentro' al Novara Calcio? De Salvo si è davvero stancato di investire e di 'credere' nel progetto Novara? Possibili mille strade, compresa quella che vede la società in cerca di possibili, ma improbabili, compratori (visto il periodo...). Su una cosa è bene fare chiarezza: le critiche bisogna sempre accettarle per migliorare sempre di più; una società o un presidente vive delle stelle e delle stalle figlie del risultato sul campo e dell'atmosfera che si respira fuori dal rettangolo di gioco. Se uno è stato osannato prima, non deve offendersi per i mugugni di parte della tifoseria e reagire in un modo così scomposto in sala stampa (la recente storia del Milan, dove sono stati contestati Galliani e Berlusconi, artefici del Milan dei Record in Italia e nel mondo, ce lo insegna). La squadra è in serie B, sta giocando un discreto calcio e ha come ambizione quella di salvarsi e di rimanere in un campionato duro e difficile come quello Cadetto. Tutto il resto, come cantava Califano anni e anni fa, è solo noia. No, non ho detto gioia...
Gianmaria Balboni