Novara - Non penso di essere disfattista parlando di giornata disastrosa, calcisticamente intendo; certamente una giornata storta può capitare a tutti, ma, ragionando sul fatto che questo per loro è un lavoro, non esistono giustificazioni, il calcio è da sempre un mondo dorato, che concede spesso scuse, del tipo: fa freddo, c'è la nebbia, oggi non eravamo in forma... Ma la domanda spontanea può essere una sola, ma se sul mio posto di lavoro mi comportassi così, verrebbe accettata una giustificazione simile oppure no? Un 3-0 che non concede nessuna attenuante; ogni volta che si può fare il salto di qualità ci comportiamo da solito Novara, la squadra che può... ma non può... si, insomma, noi... Mi spiace ma non concedo vie d'uscita; secondo i tecnici del mestiere, abbiamo una squadra costruita per il primo posto; negli anni abbiamo imparato che i tecnici, in realtà, non ne sanno molto. Possono essere tanti i problemi: l'allenatore, qualche giocatore che spesso si dimentica di saper giocare, una proprietà che crea caos; bisogna eliminare tutte queste incognite per poter sperare in qualcosa. Ma, guarda caso nel dubbio, chi paga è sempre lui; questa volta ci sono riusciti, dopo tanti tentativi il mister salta, apparentemente odiato da sempre da questa società e non si capisce il perché e questo è un altro tassello che allontana squadra e tifosi. Non dimentichiamoci, però, che siamo sempre ad un solo punto dalla vetta.
Noi tifosi, al momento, ci limitiamo ad osservare, criticare, imprecare ma soprattutto soffrire, costretti a guardare le partite in tv; il problema è che, guardandole da casa, ci rendiamo conto della scarsità del sistema calcio. Una serie C rimasta ferma a trent'anni fa, stadi talmente squallidi ed inesistenti da non riuscire a vedere da una parte all'altra del campo, basta un pò di nebbia e sembra di stare a Melegnano in pieno inverno. Non parliamo poi del gioco, raramente ti capita un fenomeno in queste categorie, può essere un campione pre pensione, oppure un giovane rampante che nel giro di poco la Juventus arriva e te lo porta via; abbiamo sempre accettato tutto perchè la nostra presenza cancellava lo scempio che c'era dietro, sta di fatto che non ne possiamo più di troppe cose: Masini cantava "Vaff...", ma più che un insulto era una richiesta di aiuto, quindi noi gridiamo vaff... con la medesima intenzione. Sta crollando tutto, il calcio era l'unica vera cosa che salvava il nostro paese dalla disfatta, capisco la venialità di un discorso come questo in un simile momento, ma se ci togli la passione, la rabbia, l'orgoglio dei nostri colori ci uccidi due volte, come popolo e come persone. Sempre più mi viene da pensare che sia tutto creato a tavolino; la curva dei Sestesi, nonostante l'assenza forzata, non fa mancare il suo sostegno con uno striscione, che risuona come una dichiarazione d'amore nei confronti della loro squadra, una curva vuota, avvolta dalla nebbia, con questo grido scritto "c'eravamo, ci siamo, ci saremo", per molti non vorrà dira nulla, ma personalmente lo trovo emozionante; non importa la grandezza di una tifoseria, ma quello che ne esce; certe dimostrazioni son ben più importante di una partita di 90 minuti, soprattutto se la partita è insulsa come quella di ieri.
Imparate dagli ULTRAS: le cose potrebbero solo migliorare. Unica nota divertente è il loro allenatore, il buon vecchio Parravicini, da noi per un paio di stagioni, ricordato in città per la presenza al suo fianco di una bellissima moglie più che per le sue qualità calcistiche; trattato malissimo anche dal meno calciofilo dei tifosi, avrà vinto la partita di ieri con somma soddisfazione.
La prossima giornata si giocherà contro la Juventus 23, poche cose da dire su di loro, squadra senza storia in un campionato che li vede da gregari di tutti gli altri.
Maurizio Ciniello - Ultras Novara