Novara - “Ho iniziato ad andare in moto sin da quando ero ragazzino, questo è il decimo anno che partecipo a campionati tra Coppa Italia, Moto di Serie, Bridgestone Cup e CRV Piemonte. Prima, però, ho praticato diversi sport a livello agonistico, tra cui ciclismo, nuoto e judo. Esperienze che mi sono state utili a comprendere il valore della fatica, che oggi non mi fa più paura”. Alessandro Piovani (nella foto) è uno dei piloti che prendono parte al Motorbike Italia-CRV Piemonte 2022, il campionato regionale di velocità organizzato dal Moto club TTN Racing Club di Novara del presidente Alessandro De Gregori, giunto quest’anno alla sua settima edizione. Piovani, va detto subito, ad una gara dal termine è già vincitore annunciato della categoria Expert 1000, avendo quest’anno tagliato il traguardo per primo 3 volte su 5, due invece i secondi posti. 43 anni, originario di Novara – abita a Granozzo con Monticello –, ha una figlia di 11 anni e lavora nel campo dell’edilizia. Una passione forte, quella per le moto, che nemmeno le temperature rigide dell’inverno sono in grado di spegnere (“nei mesi più freddi mi alleno con una Pit-bike, moto che mi permettono di andare nelle piste più piccole”). Noi, prima dell’ultima gara in programma il 25 settembre prossimo a Cremona, gli abbiamo rivolto qualche domanda per fare il punto della situazione e “tastare” le sue ambizioni future.
Piovani: un primo bilancio della stagione che sta per volgere al termine? “La moto di quest’anno è nuova, è la prima stagione infatti che guido una Yamaha, mentre prima avevo sempre avuto una Bmw. Valutato che vincerò il campionato nella mia categoria, il bilancio è certamente più che positivo. Ma io non mi accontento mai, per cui ora voglio arrivare primo a Cremona il 25 settembre”.
Che giudizio dai all’organizzazione del campionato? Hai qualche suggerimento per il prossimo? “L’organizzazione nel suo complesso direi che è più che buona, tieni conto che sono amico da una vita del presidente De Gregori e so quanti sforzi fa per mettere in piedi le gare, trovare gli sponsor, gestire lo staff, organizzare le trasferte e altro ancora. Suggerimenti? Magari sarebbe bello correre a Misano o al Mugello. Sono circuiti più lontani, ma non è una cosa che si fa ogni giorno, per cui secondo me è una strada praticabile. Se il CRV ha un limite è infatti quello di avere a disposizione quasi solo circuiti di piccole dimensioni. Il migliore di quelli attuali è quello più grande di Cremona, 3,8 km di curve, contro curve e rettilinei. Lì mi diverto molto”.
Vuoi provare a spiegare a un neofita quali sensazioni si provano in pista? “Adrenalina prima di tutto, e senso di libertà anche. Ti porti al limite con te stesso, ti porti al limite con la moto, che è una sorta di compagna fedele che devi conoscere bene e coccolare, e provi sensazioni fortissime. Quando spingo e abbasso i tempi sono soddisfatto”.
Hai mai paura? “Sinceramente no. In moto e in macchina non ne ho mai. Con la paura, d’altronde, non si va forte. E ora con l’esperienza ho pure la velocità “giusta”. A vent’anni, ti racconto una brutta esperienza, ho avuto un incidente gravissimo, ma appena guarito ho subito comprato un’altra moto. No, non temo la paura. Un consiglio che potrei dare a un giovane pilota? Se gli piacciono le moto veloci quello di non andare in strada: non ci si diverte e si rischia. Per arrivare a casa con le ossa al posto loro... bisogna andare in pista. Su strada sono uno che procede tranquillo. La domenica, quando non gareggio, di solito vado in giro con la mia compagna, anche lei è una biker”.
Che ambizioni hai per il futuro? “Ho ancora molto tempo davanti. Ambizioni? Di non peggiorare e di mantenere la passione intatta. Per salire di categoria dovrei correre in altri trofei più blasonati e costosi, esperienza che ho già fatto, ma lì si parte il giovedì ed è tutto più complicato. No, resto dove sono volentieri!”.
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