Novara - Iniziati pochi giorni dopo la storica promozione in serie A (dopo oltre mezzo secolo di Purgatorio nelle serie minori...) i lavori allo stadio “Silvio Piola”. L’accordo raggiunto tra Amministrazione comunale e la società azzurra fissa la durata della convenzione in 12 mesi, lasciando ovviamente aperta la possibilità di prolungare questa collaborazione anche in futuro. In serie A è richiesta una capienza di almeno 20.000 spettatori; è comunque possibile chiedere (e ottenere) una deroga presentando un progetto 'ad hoc'. Così avevano fatto l'Empoli e il Venezia in passato; e così dovrebbe fare la società del patron De Salvo. Sarà in particolare aumentata la capienza nelle due curve, in modo da avere quasi 7.000 spettatori in più nel campionato 2011/12 e dai 10.112 attuali, passare ad un 'sold out' che prevede 17.000 presenti. Più in là negli anni si ipotizza di portare lo stadio a 22.000 posti, tutti con un'ottima visuale e il campo vicinissimo alle tribune, proprio come succede in Inghilterra, la 'patria del calcio'. Saranno anche separati i parcheggi: uno per i tifosi del Novara e uno per quelli ospiti, in modo da evitare pericolose 'vicinanze'. Verranno installati nuovi tornelli e sarà riqualificata la zona tribuna (ampliamento della tribuna stampa e dell’area 'vip'). Probabilmente sarà piazzato anche un maxi schermo proprio di fronte alla tribuna centrale. Insomma tutte migliorie che porteranno il 'Piola' ad essere, in un lasso di tempo ragionevole, uno stadio pronto per la serie A e ospitare sfide con i 'cugini' (quelli del Toro direbbero con i 'fratelli') della Juventus, con Milan, Inter, Lazio, Roma, Napoli e così via, per una stagione che si annuncia indimenticabile.
E se i lavori non dovessero essere conclusi entro il mese prossimo, quando comincerà la stagione agonistica con la Coppa Italia, che succederà? Qui la 'chicca': la società azzurra avrebbe infatti ottenuto il 'via libera' dall'Amministrazione comunale di... Palermo, per effettuare proprio nel capoluogo siciliano (a oltre 1.000 km di distanza da Novara) le sue partite 'casalinghe'. La richiesta, di per sé molto particolare, visto che mai negli ultimi 30 anni era successo un fatto del genere, è dovuta all'eccellente rapporto instauratosi tra le due dirigenze (si pensi all'affare Gonzalez, ai trascorsi dell'ex ds Sensibile e al calciomercato attuale che potrebbe portare in riva all'Agogna giocatori che nell'ultimo campionato hanno militato tra i rosanero). L'Empoli, in attesa che il suo stadio venisse ampliato, giocò a Firenze. In serie B abbiamo avuto l'esempio di Cittadella e Portogruaro, 'emigrate' per qualche domenica rispettivamente a Padova e Udine. Ma mai tanta distanza tra casa 'vera' e casa 'prestata'. L'unico precedente fu la finale di Coppa Uefa del 1990, che la Juventus di Dino Zoff affrontò, contro la Fiorentina (vincendo), al 'Partenio' di Avellino. I tifosi trepidano: fate in fretta a sistemare il 'Piola', altrimenti per vedere gli azzurri al 'Barbera' di Palermo si dovrà andare non a piedi o in bici, al massimo in moto o in auto, ma in aereo da Malpensa o prendere il traghetto il giorno prima da Genova. Non molto comodo...
Gianmaria Balboni