Novara - Il calcio prima o poi tradisce: lo pensano tutti quelli che vivono per la propria città, vivono e soffrono per la propria squadra; non parlo di quelli che ogni campionato cambiano per poter dire "ho vinto anche quest'anno", bensì di quelli che fanno dei propri colori un simbolo, della propria terra ne fanno una Patria, non necessariamente devono esserci nati, ma sentono di appartenerci. Stiamo ancora festeggiando l'Europeo vinto, ma ci rendiamo conto del tradimento che sta avvenendo in questo periodo; la nostra piccola squadra, il nostro piccolo Novara, tartassato e denigrato da tutti, rischia di sparire; alla meglio ci spediranno nei dilettanti, tutto questo perché casualmente chi viene qui non sa mai cosa combina, errori su errori, così dicono, sta di fatto che questo enorme debito c'è e in un modo o nell'altro deve scomparire. Chi se ne frega se una città soffre, chi se ne frega se ci sono ragazzi, uomini e donne che hanno combattuto ovunque per questa squadra, ma del resto il tutto è immaginabile, personaggi che arrivano da chissà dove per acquistare una società economicamente inutile, un presidente che col suo 20% decide vita e morte di una realtà che esiste da sempre. Mi spiace ma in questo momento mi sento di elogiare società come il RG Ticino e il Bellinzago Bulé, capaci di programmare tutto, capaci di combattere per risultati che quando ottenuti sono soddisfazione pura, sia per loro che per tutta la provincia; di contro giusto denigrare squadre come il Gozzano, capaci di regalare alla propria tifoseria una grande stagione, per poi dire: “Abbiamo scherzato rimaniamo nei Dilettanti”. Vorrei che questi personaggi sparissero dallo sport in generale, in quanto non hanno alcun valore da insegnare al ragazzino che decide di tentare una carriera sportiva; elogiamo una Nazionale di giovani vincenti stando attenti a non offendere nessuno, il calcio e non solo sta per implodere su se stesso; capisco, infatti, la Juve quando parla di Super League. Per fare spettacolo a certi livelli ci vogliono tanti soldi, non se ne rendono conto che non ce ne sono più, in tutto questo le prime che pagheranno saranno le piccole ed insignificanti province, tra cui noi, un destino segnato, prima o poi succederà, un progetto che parte da lontano, gli ultras praticamente cancellati, frammentazione televisiva, ma soprattutto il tentativo di cancellare l'identità di una città.
Una volta il calcio veniva usato come moneta di scambio del tipo, se mi fai costruire quel supermercato ti faccio andare la squadra in C1, oppure se mi fai ampliare quella clinica ti porto in serie A, tutto questo adesso non basta più, presto o tardi Novara proverà quello che hanno provato tante altre città: comprata, sfruttata e poi gettata. Forse i Dilettanti potrebbero risvegliare questa piazza, immagino ricchi industriali dispiaciuti per questa disfatta, immagino Novaresi che, senza mai essere entrati allo stadio, gridano alla vergogna, invece sono io che con la mia ira vi grido vergogna: vergogna industriali, vergogna politici che avete sempre approfittato di un eventuale successo, vergogna tifosi occasionali sempre pronti a criticare e vergogna anche a noi, incapaci di reagire contro gli ennesimi approfittatori; forse è troppo tardi per combattere, ma vorrei dire a tutti questi faccendieri, in cerca di chissà cosa, di lasciare stare la mia Città.
Lei merita rispetto, il rispetto di un’amante che a sua volta non va tradita, lei… l'amante mia.
Maurizio Ciniello - Ultras Novara