Novara - Non è una doccia fredda e nemmeno un fulmine a ciel sereno, in quanto in molti - forse tutti - avevano capito da tempo che la favola del Novara Calcio, mai retrocessa tra i dilettanti nella sua ultracentenaria storia (fondato nel 1908), si era conclusa nel modo forse più facile, semplice, ma non per questo meno duro da digerire: la non iscrizione al campionato di Lega Pro. Con una nota ripresa dall'Ansa si legge: "Il consiglio federale della Figc, a seguito delle segnalazioni Covisoc, ha bocciato i ricorsi di 6 club: il Chievo viene escluso dalla serie B, Casertana, Novara, Carpi, Paganese e Sambenedettese dalla C".
E ora che succederà? Probabile, anzi sicuro il ricorso al Coni, con pochissime speranze di essere riammesso con mille deroghe in serie C. Rimane l'onta di un fallimento su tutti i fronti che non può lasciare indifferenti: dal mondo politico a quello imprenditoriale, per non parlare soprattutto di quello sportivo e della tifoseria, passata dalle 'notti magiche' in serie A (ricordate Novara-Inter 3-1?) a dover giocare perlomeno in serie D (derby con Gozzano, Borgosesia ed RG Ticino?), con il rischio tutt'altro che improbabile di partire addirittura dall'Eccellenza. Gli azzurri hanno davanti agli occhi l'esempio di società gloriose del calcio italiano partite dalle ceneri, come Fiorentina, Napoli, Bologna, Monza, Palermo e Catania... Rimane lo smacco di avere uno stadio di quasi 20.000 spettatori, una città che ospita le eccellenze del Volley femminile, che ha il tennis (Tc Piazzano) ai vertici, così come l'hockey (Azzurra probabile ripescata in A2) e la Ginnastica e sportivi in varie discipline che da sempre hanno ottenuto risultati straordinari (Boxe, Scherma, Nuoto e ora un'atleta pronta per le Olimpiadi di Tokyo nell'Atletica), ma non il football dove dovrebbe e potrebbe essere. I tifosi intanto nel pomeriggio di oggi, giovedì 15 luglio, hanno manifestato nella 'base' di Novarello. E i destinatari delle loro proteste sono davvero tanti, troppi personaggi succedutisi negli ultimi tempi in riva all'Agogna.
Queste le parole del sindaco, Alessandro Canelli: "Quello che oramai avevamo intuito è avvenuto: il Consiglio Federale della FIGC ha escluso la società dalla Serie C e dal calcio professionistico a causa di irregolari procedure nel pagamento di debiti fiscali da parte della nuova proprietà appena arrivata. Fa ancora più male pensare che solo 10 anni fa eravamo appena saliti in serie A dopo una storica e straordinaria annata calcistica. Ora c’è ancora una piccola flebile speranza nel Collegio di Garanzia del Coni al quale l’attuale proprietà ha deciso di appellarsi per far valere le sue ragioni. Nel caso in cui ci fosse l’esclusione definitiva, si dovrà ripartire dai dilettanti così come è successo a tante altre città e squadre italiane negli ultimi anni. Alcune di queste sono riuscite a risalire rapidamente nelle categorie che le competono. Per tentare la stessa cosa è necessario che tutti, compresa l’imprenditoria locale, si stringano attorno ad un nuovo progetto di rilancio della squadra, come è già avvenuto con esempi di successo proprio nella nostra città e in altre discipline sportive. La storia del Novara Calcio non può e non deve finire così".