Novara - La sfida con la Giana Erminio secondo pronostico era già una partita da scontro diretto in ottica salvezza, vista la situazione delle due squadre. E così è stato. Infatti non sono mancate le occasioni da ambo le parti, pur se gli azzurri hanno offerto e avrebbero meritato molto più della rete a 23" dallo scadere. Ma le partite di calcio si vincono, se possibile, con più gol di scarto e solo una volta che il direttore di gara fischia la fine. Se poi decidiamo di chiuderci subito dopo il momentaneo vantaggio (al 65'), giocando con il 'catenaccio' e togliendo uno dei principali protagonisti del match e della stagione con un difensore a 20' dalla fine, non lamentiamoci se allo scadere gli ospiti riescono a salvarsi in zona Cesarini con un pasticcio difensivo in area di rigore... Le occasioni il Novara ne ha avute e anche tante, come la traversa di Calcagni, il rigore in movimento dell’autore del gol Rossetti, che non ha trovato la doppietta per poco, fino alla punizione del solito D’Orazio. I brianzoli invece, a livello di concretezza, hanno offerto veramente poco, a parte il gol. Quindi se gli azzurri riuscissero a risolvere le problematiche di concretezza e gestione della gara, le partite potrebbero avere un esito differente da quanto visto fino ad ora. E sarà pure vero che la squadra è giovane e a livello di 'esperienza' non riesce ancora a calibrare l’atteggiamento mentale che bisogna avere quando si segna o si subisce, ma il pareggio di oggi, domenica 24 settembre, oltre a lasciare l’amaro in bocca trapela una stagione piena di incognite, in cui bisognerà sudare per evitare che tutto ciò si possa trasformare in una 'Caporetto Gaudenziana'. Ora gli azzurri saranno chiamati a giocare domenica prossima, 1° ottobre, con la capolista della Virtus Verona e la domenica successiva a Sesto San Giovanni con la Pro, reduce anche lei da un periodo molto negativo. La speranza è che dal pareggio doloroso odierno mister Buzzegoli e la squadra riescano a riscattarsi con prove ancora più convincenti. L’importante è che a Verona e a Sesto non si verifichino atteggiamenti simili a quanto visto e offerto nella prova deludente di Padova...
Nicolò Gentilcore