Novara - Finalmente una trasferta come piace a me. Ritrovo in Stazione Nord e, per noi che siamo praticamente nati sui gradoni di una curva, non esiste sensazione più bella della trasferta in treno per poter riprovare il gusto che si provava un tempo. Parecchie cose sono cambiate; adesso ahimè si paga il biglietto, mentre una volta si può dire che lo Stato era azionista dell'Italia Ultras. Ora ci sono treni belli e confortevoli e soprattutto puliti. Sensazione strana arrivare a Busto e trovare l'esercito ad aspettarci ma la cosa non ci stupisce, sappiamo che secondo loro è una partita a rischio. Veniamo buttati su un pullman, gentilmente offerto dal Comune di Busto e la cosa non può farci che piacere, non è più tempo di spararci 4 km a piedi, gli anni passano e la fatica si fa sentire. Arriviamo allo Speroni attraversando tutta la Lombardia, evidentemente la nostra scorta non era molto pratica; entriamo e troviamo uno stadio praticamente vuoto segno dei tempi che cambiano. Derby questo che era capace di muovere le grandi masse; noi non siamo pochi, ma anche noi lontani da vecchi e importanti numeri. In settimana a Novara c'è stata una cena con tifosi e squadra al completo; abbiamo passato la serata ricordando a veterani e novellini che questa partita era importante per noi, questo derby era veramente molto importante e, calcolando che tra Alessandria e Vercelli abbiamo collezionato figuracce, era ora di vincerne uno. Se vogliamo essere pignoli c'è stato anche quello col Gozzano, ma veramente vogliamo chiamarlo derby? Le squadre entrano in campo, prima di andare al centro del rettangolo di gioco, i nostri vengono da noi; stringiamo un patto, voi lottate in campo e noi non molliamo un attimo dagli spalti. Già dai primi minuti entrambe le squadre mostrano i propri limiti, in queste partite vince chi sputa sangue fino alla fine; un rigore a testa ci porta sull’ 1-1, risultato non giusto, questa la meritiamo ed infatti la vinciamo. Il nostro, ormai veterano, Buba la butta dentro e poi corre verso la curva, si arrampica sulla recinzione fino ad arrivare praticamente attaccato e noi. Dalla rabbia del suo viso capiamo che questa volta avremmo vinto, avevamo messo in campo l'artiglio giusto, i sudamericani avrebbero detto "La Garra". Finisce la partita e capiamo che la sorpresa di questo campionato siamo noi, capaci di tutto e forse sono questi i campionati più belli, ogni partita una battaglia. I nostri custodi ci riportano in fretta e furia sul pullman e poi ci ributtano sul treno; neanche ci accorgiamo e siamo già a Novara giusto in tempo per l'aperitivo della vittoria. Domenica prossima ci tocca il Siena, dicono che in trasferta sia una corazzata, ma noi non abbiano paura di nessuno. Ci saranno Buba e compagni e ci saremo noi che li aiuteremo fino alla fine".
Maurizio Ciniello