Novara - Il Novara saluta la serie A, conquistata lo scorso anno dopo oltre mezzo secolo d'assenza, nel modo più bello: con una vittoria e tantissimi applausi, quasi un tripudio, dalla tribuna, a testimonianza che anche in Italia il calcio ha ancora valori come la sportività. Rigoni superstar della giornata con tre gol (di cui due su rigore) e un gol a porta praticamente sguarnita, dopo che Morganella aveva colpito un palo clamoroso. Dal punto di vista tecnico-tattico la partita aveva ben poco da dire: troppo ampio il divario tra le due formazioni, con un Novara voglioso di far bene di fronte al proprio pubblico e il Cesena con la mente già rivolta alle vacanze e alla rivoluzione annunciata dal presidente Campedelli (largo ai giovani e addio a quasi tutti i 'senatori').
La partita: Tesser si affida al 4-2-3-1, con Caracciolo du punta e il trio Mascara-Jeda e Rigoni a supporto dell'attaccante; quindi Pesce e Porcari in mediana e in difesa il quartetto Morganella, Lisuzzo, Caracciolo e Garcia. Da notare che in porta c'è Coser. Un modulo che assomiglia moltissimo a quello dell'Inter di Morinho ai tempi del triplete e che già con la Lazio aveva fatto vedere ottime cose (perché non provarlo prima, mannaggia...). Al 2' Jeda per Rigoni che sfiora l'aggancio vincente. Al 6' Mascara dal limite ci prova ma Antonioli (43 primavere!) respinge). Al 16' si vedono gli ospiti: tiro di Parolo che per poco non viene deviato in rete da Renella. Poco dopo bell'episodio: l'arbitro non concede un corner vistoso al Novara, Comotto si avvicina e fa cambiare idea al direttore di gara. Al 26' ponte di Caracciolo per Rigoni che in spaccata colpisce il palo interno, la palla poi viaggia lungo la linea di porta prima che la retroguardia romagnola sbrogliasse il pericolo. Al 28' passano gli azzurri: Colucci in area aggancia Jeda e l'arbitro non ha dubbi, rigore. Dal dischetto Rigoni trasforma. Al 36' ancora Rigoni è superlativo nell'inserimento su assist di Mascara, ma non imprime alla palla quella forza necessaria per entrare in rete. Al 41' Caracciolo si invola in contropiede ma viene fermato da Antonioli. Nel finale c'è un quasi autogol del Cesena, sventato dal solito bravissimo portiere bianconero; nel frattempo a pochi minuti dal termine escono Colucci e Coser infortunati per far posto a Djokovic e Fontana.
Nella ripresa entra Del Nero al posto dell'evanescente Marquinho. Al 54' Garcia passa a Jeda che ha un'occasione degna d'un calcio di rigore, ma manda incredibilmente a lato. Al 55' Guana sfiora il montante con un gran tiro. Al 62' Radovanovic subentra a Mascara e tutto il Piola gli regala una standing ovation. Pochi secondi dopo Caracciolo di testa raccoglie un altro cross di Garcia ma colpisce il palo. Al 66' mani nell'area cesenate di Von Bergen e nuovo calcio di rigore: dal dischetto ancora Rigoni che con forte rasoterra spiazza il portiere e firma il raddoppio. Al 72' Rigoni porge a Caracciolo ma la palla va a lato. Al 76' entrano il 19enne Filippi per Parolo e nel Novara capitan Rubino per Caracciolo (anche per lui applausi). All'85' Morganella sembra il Maicon dei tempi migliori, semina tutti gli avversari e tira ma colpisce il palo, sulla ribattuta Rigoni fissa il risultato sul 3-0 con una tripletta personale. Prima della fine della partita da segnalare un doppio intervento di Fontana su Filippi. Termina la sfida, il Novara, già retrocesso, esce però tra gli applausi ed i cori dei tifosi. I giocatori si concedono alla curva e sembra che la squadra abbia conquistato un posto in Champions League! Ma è questo il segreto degli azzurri: l'affetto di un pubblico che in più occasioni ha dimostrato di essere il 12° uomo in campo. Peccato per alcune partite da vincere assolutamente (Catania, Lecce, Genoa e Atalanta) e per alcune decisioni arbitrali negative che hanno sottratto punti fondamentali. Si riparte l'anno prossimo dalla B, ma con la certezza di avere un ottimo progetto e una base solida su cui costruire una squadra che sappia regalare ancora tante soddisfazioni.