Novara - Al momento ancora non si può parlare di squadra e la partita di ieri ci ha fatto capire che c'è ancora tanta strada da fare. I proclami di inizio campionato hanno dato false speranze a tutti, ma, se noi tifosi per primi ci rendiamo conto della situazione, possiamo trarre beneficio anche da partite come quella di Verona. Tecnicamente si potrebbe dire che l'importante era vincere e i 3 punti in trasferta sono finalmente arrivati, considerando anche che il nostro Novara presentava in campo giocatori nuovi ed il ritorno di un allenatore a dimostrazione che chi è al comando del Novara F.C. poco ne capisce. Al di là della rete ci siamo noi tifosi speranzosi di evitare brutte figure come quella di Trieste di settimana scorsa; in condizioni normali Trieste si potrebbe archiviare come partitaccia del sabato, ma forse è servita per riflettere e provare ad apportare cambiamenti necessari per un prosequio di campionato più brillante. Del resto, come si dice, quando si tocca il fondo si può solo ripartire e, fortunatamente, forse ancora completamente a fondo non eravamo. In campo di gioco, onestamente, se ne è visto molto poco, al contrario la grinta, quella c'era e si è ravvisata già da inizio partita, ecco perché l'unico episodio rilevante della partita è proprio il gol, un gol in una mischia dove forse la fortuna o forse la rabbia e la confusione ci hanno dato i 3 punti. Benalouane la butta dentro e poi viene ad esultare sotto la curva, la sua gioia e di tutto il gruppo è un segno evidente della sofferenza attuale, per il resto della partita si può rilevare una Virtus che ci prova in tutti i modi, ma dimostra di capirne probabilmente meno di noi. Abbiamo vinto in trasferta e possiamo essere soddisfatti, ma non possiamo esserlo per quanto riguarda il pubblico di fede Novarese; una cinquantina di tifosi arrivati a Verona, certo non si parla della più blasonata prima squadra di quella città, che avrebbe attirato qualche novarese in più, ma ciò non toglie che Novara, per quanto riguarda i tifosi, sia in casa che in trasferta, sta subendo un declino totale. Non giustifico tutto questo semplicemente dando la colpa ai risultati, bensì alla mancanza di sacrificio che sempre più colpisce i giovani; il tifo è sacrificio, alzarsi presto, centinaia di km per una partita che, visti i risultati, darà poche soddisfazioni, ma l'amicizia, la fratellanza, il combattere per i tuoi colori, il sentirsi membri di qualcosa andranno persi e questa forse è la cosa più triste.
Sarà senz'altro più facile domenica prossima, di scena al nostro Piola un derby che ci vedrà sopra in classifica rispetto a quell'altra squadra, che potrei nominare ma poi dovrei andare a confessarmi e chiedere perdono a San Gaudenzio.
Le prerogative ci sono; arriviamo da una vittoria in trasferta e, sperando in una giornata non troppo fredda, si potrebbe avere un po' di pubblico in più. Come si dice: "La speranza è l'ultima a morire e noi non moriremo mai", anche se stiamo invecchiando troppo velocemente.
Maurizio Ciniello