Novara - Succede che l'errore (presunto) di un direttore di gara possa diventare non solo un pretesto, ma a questo punto una giustificazione per ripetere un match. Lo sport in questione è l'Hockey su pista e il campionato quello di A2. Lo scorso sabato 4 febbraio si sono affrontate al Pala Dal Lago l'Azzurra di coach Aguero contro Scandiano; risultato finale 3-2 per i padroni di casa, al termine di una partita accesa, viva e molto combattuta, dove non sono mancati i momenti concitati, come quello a metà del 2° tempo sul punteggio di 2-2, quando gli ospiti segnavano un gol, mentre contemporaneamente si faceva male (e molto) capitan Oscar Ferrari, costretto ad uscire dal campo col volto sanguinante per un colpo violento subito alla bocca. L'arbitro, che aveva fischiato (gol? fallo?) faceva riprendere con una 'palla a due', che di fatto annullava la segnatura dei reggiani. Poco dopo è arrivato il gol-parita di Andrea Gori. Nei giorni seguenti c'è stato il ricorso, vinto davanti alla Giustizia sportiva. E nel pomeriggio di mercoledì 22 febbraio è arrivata la conferma della sentenza di 1° grado da parte della Corte d'Appello: quella partita si dovrà rigiocare molto probabilmente sabato 25 marzo alle ore 20.45 al Pala Dal Lago.
Nel pomeriggio di giovedì 23 febbraio nello stesso palasport novarese è stata convocata una conferenza stampa dal presidente della società, Roberto Scacchetti. Queste le dichiarazioni del massimo dirigente: "Abbiamo preso atto della sentenza emanata dalla Corte d'Appello della Giustizia Sportiva, in ordine al ricorso da noi presentato e avverso alla decisione della Giustizia Sportiva Nazionale di ripetere la gara casalinga tra Azzurra Hockey Novara e Roller Scandiano. Siamo rimasti allibiti e sconcertati dal contenuto della sentenza che è da ritenersi iniqua come del resto espresso da più parti nell'ambito hockeystico nazionale. Essa non considera la fattispecie del comportamento del giudice di gara come un fatto rientrante nella sfera tecnica valutabile dai preposti organismi tecnici di Federazione, ma va oltre sostenendo che quanto avvenuto nel corso della gara del 4 febbraio scorso è conseguenza di uno stato confusionale in cui versava il giudice di gara, giustificando quindi la loro suprema e insindacabile decisione. Sono propenso a pensare che l'ipotetico stato confusionale del giudice di gara non sia il solo in questo caso dove, a mio avviso, si è creato una situazione che credo non abbia precedenti e mi auguro non porti a risvolti negativi nel corso dell'attuale e futura attività agonistica di questa disciplina e chissà forse anche di altre. Accettiamo a malincuore questa infelice sentenza che ci lascia profondamente amareggiati e impotenti. Gli oneri che abbiamo sostenuto e che dovremmo sostenere, unitamente agli esiti negativi già vissuti, ci suggeriscono purtroppo di non proseguire in ulteriori appelli. Ci prepareremo per la ripetizione della partita, che è prevista per il 25 marzo con il giusto spirito di rivalsa, che anima coloro che si seentono anche un po' vittime di qualche cosa di non chiaro, chiamando all'appello tutti coloro che ci vorranno sostenere".
Gianmaria Balboni