Novara - Il patrimonio archeologico del Novarese ha conquistato pubblico e critica. Una sorta di ”anteprima” di quello che l’Assessore al Turismo della Provincia di Novara, Luca Bona, ha definito come “nuova frontiera dell’offerta turistica locale”. Circa 150 turisti hanno apprezzato le bellezze delle civiltà primordiali insediate nel Novarese dalla preistoria. Testimonianze straordinarie al centro dell’iniziativa denominata “Le prime luci”.
Il percorso ha caratterizzato le ultime tre domeniche e si inserisce nell’ambito di SITINET, progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013, cofinanziato dal Fondo Europeo Sviluppo Regionale. Gli Assessorati provinciali alla Cultura e al Turismo, in collaborazione con l’ATL, hanno proposto escursioni tematiche sulle aree di Arona, Oleggio e Grignasco. “Il progetto – commenta l’Assessore alla Cultura, Alessandro Canelli – ci ha consentito di testare l’interesse verso un’area archeologica di straordinario valore”. Importante la sinergia attivata con laSoprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, i Comuni, i musei e gli operatori, “che pone le basi per condividere una messa in rete più ampia dei beni culturali”.
La prima domenica, quella dello scorso 9 ottobre, ha previsto le visite guidate all’interno dei Musei di Arona e Oleggio, che per l’occasione sono stati raggiunti dal gruppo seguendo la via fluviale del Ticino, Arona-Sesto Calende-Golasecca. Imbarcati e poi trasferiti con navetta dalla diga della Miorina, una trentina di persone hanno potuto approfondire la conoscenza della Cultura di Golasecca. Durante la crociera un’archeologa ha “raccontato” il territorio per far rivivere il sistema insediativo, commerciale ed economico attorno alla via fluviale Verbano-Ticino, per poi concretizzare tale suggestione durante la visita delle raccolte museali. “Il coinvolgimento attivo dei partecipanti ha superato le attese, innescando un interesse verso l'archeologia che ha raccolto ulteriori conferme anche nelle domeniche successive”, commenta l’Assessore Bona.
Al Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, circa 60 persone hanno visitato l’area archeologica dal Sito Palafitticolo alle necropoli del Motto Lagone, fino all’abitato romano. Un pomeriggio, quello di domenica 19, all’insegna della sperimentazione e della didattica. I più piccoli hanno riprodotto i vasi di argilla ammirati all’interno del museo. Una piacevole sorpresa, dato che molti dei partecipanti non sapevano che il sito fosse inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
L’ultima giornata, 23 ottobre, è stata organizzata presso il Parco Naturale del Monte Fenera, dove le Grotte di Ara hanno conquistato adulti e bambini, anche grazie all’aspetto dei culti arcaici legati all’acqua e alla rocce. Circa 60 i presenti, molti dei quali avevano già partecipato alle altre iniziative. Si è chiuso così un percorso storico che, dall’Età del Bronzo, ha riportato all’uomo di Neanderthal, a circa 50mila anni fa. Un paradiso dell’Archeologia, della Paleontologia e, come descritto dall’archeologa, un luogo di grande valore artistico. Un aspetto approfondito dai visitatori grazie alla presenza di una guida turistica. Il ciclo di attività si è chiuso con una degustazione di prodotti tipici che aveva lo scopo di creare un momento di aggregazione e confronto.
“Con le guide Net (Novara Eventi Territorio), distribuite in tutto il Novarese e in molta parte del Vco, abbiamo avviato progetti di collaborazione per ottimizzare risorse e mettere a sistema offerte e servizi. I risultati e l’entusiasmo raccolto da queste iniziative – conclude l’Assessore Bona – dimostrano che, nonostante i pochi fondi a disposizione, è possibile attivare percorsi di eccellenza a beneficio di tutta l’economia locale; dalla ristorazione alla produzione tipica, dalle strutture ricettive al commercio”.