Novara - "Adesso basta! - sbotta il general manager delle biancorosse, Massimo De Stefano - Ho cercato, dopo la conferenza stampa di sabato scorso, in cui abbiamo illustrato il problema e le nostre posizioni, di non alimentare oltre polemiche e veleni, nonostante le continue provocazioni, di cui alcune particolarmente gravi, lanciate dal presidente di Lega, On. Dott. Mauro Fabris, che non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco quotidianamente, anche alla vigilia dell’incontro, fissato per oggi, in cui si sarebbe dovuto discutere, alla presenza in Lega di tutte le consorziate, della nostra situazione. Polemiche lanciate utilizzando, per altro, il sito della Lega Volley Femminile come fosse uno strumento proprio e non invece, quale è, lo strumento di tutte le consorziate. Dopo aver incassato per diversi giorni, sperando in cuor mio che il clima si stemperasse, non posso che intervenire oggi per difendere l’immagine della società che rappresento a fronte delle accuse, per altro dense di inesattezze, ricevute dal presidente Fabris. Premetto che qui non si tratta più di discutere della questione in sé, del torto o della ragione, perché questa è una faccenda che affronteremo semmai con la Federazione (che, per altro, correttamente si è riservata di valutare la situazione senza però lanciare campagne stampa o pesanti e infondate accuse alla nostra società), l’organo preposto alla gestione del caso. Mi sembrava però doveroso, per tutelare l’immagine della nostra società, rispondere alle tante inesattezze scritte e dichiarate da altri. Innanzitutto, quando il presidente Fabris fa notare che come società siamo sempre assenti in Lega, vorrei ricordare, a lui che fa pallavolo da un paio d’anni, che il sottoscritto è stato, per otto anni consecutivi, fin dai tempi della A2 consigliere esecutivo nel consiglio direttivo di Lega. Al termine degli otto anni sono stato nominato con 25 voti a favore e uno, il mio, contrario presidente del Comitato di gestione straordinaria di Lega venendo poi riconfermato, sempre con 25 voti a favore a fronte del mio solo contrario (ho battuto dunque in due occasioni il record di 24-2 di cui si vanta lo stesso Fabris), quale presidente dell’organismo. Sono stato in carica per più di un anno, fino a quando, per gravi motivi personali e familiari, ho dovuto dare le dimissioni. Dopo di me, ha svolto compito di rappresentanza in Lega per la società il presidente Antonio Caserta che, essendo un imprenditore, ha ovviamente impegni tali da non garantirgli la possibilità di essere sempre presente in Lega ma questo, comunque, non è motivo attinente al contendere. Il presidente Fabris continua inoltre a lamentare il fatto che Asystel abbia avvisato la Lega solo alle 17.48 del giorno 5 ottobre e che sia uno scandalo che un problema di questo tipo sia emerso solo a quattro giorni dall’inizio del campionato. Questo è in effetti l’unico punto su cui siamo d’accordo: non si può arrivare a far scoppiare un caso del genere al 5 di ottobre! La colpa, però, non è nostra: fino ad allora il problema per noi non sussisteva ma si è presentato solo alle 17.39 dello stesso 5 ottobre, quando abbiamo ricevuto la chiamata dalla Federazione. Il nostro “tardivo” coinvolgimento dell’organo di Lega è legato quindi a quei nove minuti intercorsi tra la chiamata ricevuta e la mail inviata al segretario generale dell’organo Marco Brunale? Fabris, inoltre, continua a dire che non abbiamo i documenti in regola e dimostra, pur essendo presidente di Lega, di non conoscere i regolamenti (circostanza avvallata anche dal fatto che continui a sostenere di aver “ottenuto” la possibilità di giocare con 3 straniere in luogo delle 2 volute dalla Fipav, quando invece si potrà giocare con 4 straniere in luogo delle 3 volute dalla Fipav): per ottenere il Transfer internazionale, prima fase per portare in Italia un’atleta straniera, serve il controllo, la supervisione e l’avvallo finale della stessa Fipav. Di seguito la norma, così come è riportata sul regolamento: “La società di pallavolo interessata ad un giocatore di un altro paese deve richiedere il nulla-osta alla Fipav, indicando il nome, l’età e l’indirizzo del giocatore e della Federazione di appartenenza. La Fipav verifica se la società che richiede il giocatore opera in conformità al proprio statuto e risponde alle condizioni previste dalla Fivb; in assenza di impedimenti richiede alla Federazione di origine del giocatore indicato di confermare la sua disponibilità al trasferimento e l’assenza di obblighi del medesimo nei confronti della Federazione e della società di appartenenza”. Alla luce di tutto ciò, ribadisco la nostra volontà di andare fino in fondo sulle questioni relative alla norma ma auspico che questo possa avvenire in un clima di correttezza e rispetto reciproci, senza che il presidente dell’ente che dovrebbe tutelare le società stesse possa continuare a sparare a zero, attaccando la società che rappresento che, in questi undici anni di attività, si è sempre distinta per correttezza e rispetto, delle regole e degli avversari. Se c’è una cosa che non sopporto è che possa essere messa in discussione la buona fede della nostra società, magari trasformando tutto il caso in una mera lotta personale: si tratta di una situazione completamente assurda. Adesso basta!".