Oleggio - Ennesimo problema di palazzetto. Con grande delusione e disappunto l’Oleggio Magic Basket comunica che le sfide casalinghe non saranno più disputate allo SportCube di Cameri ma, fino a che le partite saranno disputate a porte chiuse, al PalaCadorna di Borgomanero. Prima di tutto la società tiene a ringraziare College Basketball, che si è reso di nuovo collaborativo per offrire un campo di gioco che rispetti tutte le norme e che sia anche in una posizione strategica rispetto alle provenienze geografiche di staff e atleti. Purtroppo è stata una scelta obbligata a causa del comportamento di Sport Management, gestore di SportCube: la società di Verona ha prima richiesto la presentazione di un Dvr, Documento di valutazione di rischi, per poter consentire alla squadra di accedere al palazzetto; la stessa ha respinto due volte il documento allungando la trattativa per quasi un mese con risposte attese per giorni. Al terzo tentativo è stato concesso l’utilizzo del palazzetto ma la stessa ha dimenticato un dettaglio fondamentale: il palazzetto sarebbe stato senza riscaldamento. Gli Squali hanno condotto il primo allenamento venerdì 20 novembre con 12 gradi. La società biancorossa si è attivata immediatamente per chiedere spiegazioni e Sport Management ha evidenziato il problema del riscaldamento parlando di situazione anti economica per la stessa (aspetto mai emerso prima) offrendo comunque la possibilità di utilizzare il palazzetto a una spesa di 900 euro + Iva per ogni evento (allenamento o partita), da sommarsi alle altre spese di affitto dello spazio. Una spesa davvero notevole e di gran lunga superiore rispetto a qualsiasi previsione e anche poco rispettosa.
«Da presidente sono estremamente deluso di come sia stata affrontata la situazione da parte di Sport Management, - dice il presidente Mauro Giani – siamo stati inutilmente illusi con la speranza di poter entrare in palestra, con una lunghissima trattativa condotta da Daniele Biganzoli, per poi ricevere la “beffa” di trovarci al freddo con la possibilità di mettere a rischio gli atleti e la loro salute. Avremmo dovuto avere questa informazione a priori e non scoprirla dopo. I costi sono decisamente superiori a quanto preventivato. Questo non è certo lo spirito collaborativo che tutti noi stiamo cercando di adottare in questo periodo di difficoltà per tutti. E’ un vero peccato che qualcuno ancora non sia in grado di concepire il grande valore dello sport, ma per fortuna non siamo tutti così. Detto questo come sempre, di fronte a una difficoltà, soffriamo ma troviamo il modo per alzare la testa e trovare una soluzione. Esprimo quindi il mio grazie a College Basketball per questa collaborazione temporanea».