Trecate - Il fuoco della pira (la canasta di legna raggruppata come si faceva quasi mille anni fa per mettere al rogo le 'streghe') ha preso bene; gli arcieri hanno preso la mira giusta e le scintille nel giro di pochi secondi sono riuscite a propagarsi. Dopo un inizio incerto, dettato probabilmente dalla temperatura polare (il termometro segnava alle 21 -6°!), le fiamme si sono levate al cielo ed i riti propiziatori della Cunsutaria dal Purscé hanno avuto esito positivo. Merito dell'associazione arcieri trecatesi e soprattutto di Spazioscenico e Amici '52, che hanno organizzato un'iniziativa, che come sempre ha richiamato un gran pubblico in via Sozzago, nonostante - appunto - un freddo degno dell'Antartide. Al posto dei pinguini ecco i 'finti' frati decantare in una litania le lodi al maiale, in particolare al modo di cucinarlo e di fare festa ogni volta che viene portata una pietanza in tavola. Il falò di Sant'Antonio ha conquistato tutti, grandi e piccoli, imbacuccati in piumini e cappotti pesanti; ma quel che più conta ha materialmente ricreato quel clima fatto di tradizione, storia, superstizione e voglia di avere e cercare radici nel passato. Per questo la presenza dell'associazione trecatese per la storia e la cultura locale è il giusto riconoscimento ad una manifestazione che non è solo "dar fuoco a qualche legno", ma molto di più e di diverso. E il successo, nonostante l'inclemenza del tempo, l'ha dimostrato acora una volta. (foto Stefano Airaghi)