Trecate - Una brutta vicenda, un episodio che è stato messo sotto i riflettori da tutti i media nazionali (e no): un giovane arbitro che sarebbe stato insultato, picchiato e addirittura inseguito in auto da giocatori, dirigenti e anche dall'allenatore della Juniores del Trecate durante e dopo la sfida casalinga casalinga contro la Juve Domo, vinta dagli ossolani per 0-3 e contraddistinta da diversi 'rossi' esibiti ai trecatesi e da un referto del giudice di gara che sembrava un bollettino di guerra. La società del presidente Rocchino Roma e del dirigente sportivo Gaetano Barbieri non c'è stata a questo gioco al massacro, contro un gruppo che da sempre è impegnato con i ragazzi in modo costruttivo ed educativo, secondo valori tipicamente sportivi e di rispetto. Senza contera che la stessa società biancorossa è orgogliosa di avere da poco spento le 100 candeline, che ne fanno una delle squadre più longeve del panorama calcistico novarese (e non solo).
Pochi giorni fa c'è stato il ricorso contro la stangata del giudice sportivo che aveva stabilito squalifiche altissime e pene pecuniarie molto pesanti. Finalmente è arrivato il responso dello stesso ricorso con il commento del club biancorosso: "Alla luce della sentenza della Corte Sportiva d’Appello, in seguito al ricorso presentato dalla società Trecate calcio, riportiamo gli esiti e le motivazioni. Dopo aver attestato con fermezza (come dichiarato dallo stesso arbitro alle Forze dell'Ordine al termine della partita, come confermato dal referto medico e come sentenziato dal giudice della Corte Sportiva d’Appello) che non vi è stata alcun tipo di violenza fisica nei confronti dell’arbitro: la multa per la società passa da 3.000 € a 500€. Le squalifiche si riducono notevolmente da anni a pochi mesi. Il Trecate calcio sin da subito e nelle sedi opportune, ha dato la propria disponibilità a chiarire i punti del provvedimento, condannando con decisione gli insulti rivolti all’arbitro, ma negando qualunque aggressione fisica. La società ringrazia la Federazione e la Giustizia Sportiva che hanno fatto luce su questa situazione e ha fatto emergere la verità. Ringrazia altresì tutti coloro che non hanno cavalcato l’onda della cattiva informazione, che hanno manifestato la propria vicinanza, che hanno preferito astenersi da un giudizio affrettato e preso esclusivamente per “sentito dire”, consapevoli dei valori e della competenza di chi fa parte di una società storica come il Trecate calcio. La società rammenta a tutti gli organi di stampa, a chi ha deciso di giudicare, accusare e puntare il dito (contro ragazzi di giovane età per di più), con critiche distruttive e offensive, che una corretta informazione è alla base di uno sport sano e che generare titoli sensazionali, in grado di sollevare lo scoop, senza non solo aver visto nulla dell’accaduto, ma nemmeno essersi informati sui fatti, è poco professionale e di cattivo gusto. Il Trecate calcio continuerà, come sta facendo da anni ad impegnarsi in maniera attiva per assicurare a centinaia di giovani la possibilità di fare sport, aiutando gli arbitri a svolgere il proprio lavoro in un clima sereno e in un ambiente costruttivo, perseguendo come unici obiettivi l’integrazione, la condivisione, la trasparenza, la correttezza e il rispetto".