Torino - I giochi con le carte sono uno dei passatempi più diffusi in Italia. Il nostro Paese, infatti, ha una lunga tradizione per quanto riguarda questo intrattenimento popolare data la semplicità e l’immediatezza dello stesso che può essere svolto in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento e, soprattutto, in maniera del tutto gratuita. Basta solo armarsi del classico mazzo da 40 carte con 4 diversi semi (bastoni, coppe, denari e spade), un tavolo su cui poggiare le tessere e iniziare a divertirsi. Allo stesso tempo il gioco delle carte, e le carte stesse, permettono di accedere a una parte della cultura di un determinato popolo. Esistono quattro gruppi di tipologie di carte diffuse in Italia: le carte di tipo spagnolo, di tipo tedesco, di tipo Italia Settentrionale e di tipo francese. Proprio da queste ultime traggono origine le carte da gioco piemontesi, una tipologia di tessere da gioco con disegni eleganti e ricercati la cui nascita si pensa possa risalire tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo, inizialmente in circolazione all’interno degli ambienti della nobiltà e dell’aristocrazia locale per poi diventare di dominio pubblico tra il popolo.
<h2>Le carte da gioco piemontesi: caratteristiche
Tutti i tipi di carte da gioco sono passate di mano in mano, da giocatore a giocatore, attraverso la storia dei popoli e delle culture. Quelle piemontesi, come si diceva, seguono la linea delle carte francesi e dunque i quattro semi disegnati su di esse sono picche, cuori, quadri e fiori. Il mazzo è composto da 40 carte con 10 tessere per ciascun seme. La dimensione di esse è abbastanza compatta rispetto alle varianti delle altre regioni, con i due lati di 50X83 mm e hanno fondamentalmente due caratteristiche che le distinguono da tutte le altre carte di derivazione francese come ad esempio quelle genovesi. Innanzitutto le figure di fanti, donne e re sono realizzate in linea orizzontale, con i soggetti di profilo insomma, rispetto appunto alle genovesi che invece hanno le figure di trequarti. La seconda caratteristica riguarda invece gli assi: questi, fatta esclusione per l’asso di cuori, sono circondati da una ghirlanda. La caratteristica della tipologia di carte francesi, di cui quelle piemontesi fanno parte, è inoltre di stretta attualità poiché queste sono ormai sempre più diffuse tra i giocatori grazie anche all'avanzare delle piattaforme di gioco online, che utilizzano tanto questa tipologia di mazzo. Chi conosce il mondo delle sale da gioco virtuali e le varie promozioni che essere offrono come il bonus di benvenuto proposto da gioco digitale, sa bene che i giochi con le carte francesi sono di gran lunga quelli più popolari e noti. Da poter essere considerati “mainstream”.
<h2>Carte piemontesi, i giochi tipici
Composto come un classico mazzo di carte italiano, quello piemontese si presta facilmente ad essere usato per la maggior parte dei giochi più comuni della tradizione italiana ma non mancano i giochi tipici della cultura piemontese. La regione è sempre attenta alla conservazione della propria cultura e del proprio dialetto, tanto che sono sempre più diffusi festival e contest della tradizione locale. Ecco dunque che anche nel gioco i passatempi tipici piemontesi vengono tramandati di generazione in generazione. Come la Cirulla, o anche noto come “acchiappaquindici”, gioco simile alla scopa nel quale ogni giocatore riceve tre carte mentre altre 4 sono disposte sul tavolo. La scopa, in questo caso, si fa con una somma di 15 con le carte scoperte sul tavolo. Due invece sono le scope in favore del mazziere se il totale equivale a 30. Altro gioco molto popolare è il “Trucco”, dove si devono raggiungere 31 punti di fatto scommettendo con l’avversario sulle carte che si hanno in mano. In quel caso chi vince si aggiudica due punti e chi risponde all’invito un punto. C’è anche un calcolo sull’invito contando il valore delle carte che si hanno in mano.